RIEPILOGO. Il Napoli ritorna dopo tre sconfitte di fila a vincere in trasferta, battendo il Torino per due reti a una. Missione compiuta degli azzurri, concedendo così solo per poche ore il secondo posto alla Roma, che nel lunch match di giornata aveva avuto vita facile all’Olimpico contro il Chievo.
INIZIO SHOCK ( Pro ). Cuore, e voglia… nonostante ci fossero tutti gli occhi di tutta Roma a guardare gli azzurri. Primo tempo fantastico degli azzurri, che già dalla prime battute a suon di triangoli e belle giocate, mettono in chiaro con un destro diretto all’angolino del ” Pipita ” ( poi deviato da Padelli in angolo ) le cose. Concentrazione al massimo, distanze giuste, e due schiaffi al Toro griffati Higuain ( e sono 33 ), e Callejon con tanto di dedica alla figlia. Nella partita fondamentale della stagione, questa, ma anche prossima per i tanti milioni palio dove con maggiore serenità si potrà programma il futuro, il Napoli c’è. Missione compiuta, ora sotto col Frosinone in un San Paolo traboccante di passione.
CONSUETUDINE ( Contro ). Quarantacinque minuti da Napoli, quello intenso, del bel gioco, del pressing alto marcato Sarri. Poi il blackout, e il fischio finale di Damato suona come una liberazione. Seconda parte di gara del Napoli in linea a quando detto nelle precedenti rubriche, evidenziando la poca capacità a gestire le partite da parte dei calciatori azzurri. Si spengono le luci, il possesso di palla diventa molto più prevedibile, l’intensità cala ed ecco che iniziano i problemi, e quello che poteva essere una serata rilassante si trasforma in grande sofferenza. Il Napoli non la chiude, è vero anche che c’era un rigore sul Pipita, e il Toro accorcia le distanze con Bruno Peres. Si finisce col fiatone, ma con le unghia e i denti la squadra di Sarri tiene stretto il secondo posto. Tutto bene quel che finisce bene…
A cura di Luigi tramontano