Il Napoli, dopo la sfortunata partita di Roma, era chiamato a vincere le restanti tre gare di campionato, per conquistare il secondo posto ed il conseguente accesso diretto alla prossima fase a gironi della Champions. Come si dice in questi casi, la squadra azzurra, nonostante la sconfitta di Roma, rimane padrona del proprio destino ed è bene che non si faccia affidamento alle avversarie dei giallorossi. La Roma ha vinto in rimonta a Marassi contro il Genoa e le parole del tecnico rossoblu Gasperini, che alla vigilia della partita con la Roma si diceva già proiettato al derby della domenica successiva, hanno alimentato polemiche nell’ambiente partenopeo. Sarà bene, quindi, che il Napoli faccia affidamento esclusivamente su se stesso ed infatti ha risposto presente sul campo, piegando l’Atalanta, dell’ex Reja, con il punteggio di 2 a 1. Mattatore della serata è stato Higuaìn, autore della doppietta che ha assicurato al Napoli i tre punti ed il raggiungimento di quota 100 gol realizzati in stagione, coppe comprese, essendo l’unica squadra a tripla cifra nel nostro campionato. Ancora il Pipita, sempre il Pipita che con la doppietta rifilata al nerazzurro Sportiello (suo prossimo compagno di squadra?) ha permesso agli azzurri di mantenere la Roma a due punti di distanza ed a se stesso di portarsi a quota 32 gol in 36 partite. Con Angelillo distante un solo gol ed il record di Nordhal a tre reti di distanza, il buon Gonzalo sembra intenzionato a lasciare il segno indelebile su questa stagione che rimane esaltante, al di la dello scudetto mancato.
Sempre parlando di numeri, capitan Hamsik ha raggiunto quota 400 partite con la maglia del Napoli, onorando tale traguardo con una partita eccellente. Fu lui il primo acquisto degli azzurri al ritorno in massima serie dopo il fallimento della società, ad oggi rappresenta la nostra bandiera! Con l’Atalanta il risultato, che non è mai stato in discussione, poteva essere ben più rotondo, vista la grossa quantità di occasioni da rete sprecate dagli azzurri…compresa quella palla stampata sulla traversa da Allan, con tutto lo stadio già pronto per gridare al gol. Il gol degli orobici è stato il terzo incassato dagli azzurri, negli ultimi tempi, sull’unica conclusione verso al porta di Reina e maledettamente deviata. Ancora un gol subito su tiro deviato, anche se ininfluente, nel caso del gol dell’Atalanta. Da una deviazione, su tiro di Zaza, è iniziata la fine del sogno scudetto, lasciando l’amaro in bocca per quello che poteva essere fatto di meglio e non è stato fatto. La speranza che non sempre si vince con il blasone e con il fatturato arriva dall’Inghilterra, ma ha come artefice principale un italiano, Claudio Ranieri. L’ex allenatore del Napoli dei primi anni ’90, è riuscito nell’impresa di conquistare il titolo inglese sulla panchina del Leicester, autentica cenerentola del torneo di oltre Manica. Oltre a rallegrarci per la vittoria del Davide sul Golia di turno ed a congratularci per una vittoria che ha qualcosa di italiano, cogliamo l’occasione per fare qualche riflessione. La prima riguarda un tema che, mai come quest’anno, è stato di grandissima attualità in casa Napoli, ossia il rapporto tra fatturato e vittorie. Il Leicester neo campione d’Inghilterra è praticamente identico a quello del Napoli e ben inferiore rispetto a quelli delle più blasonate avversarie di Ranieri & co. L’impresa delle casacche blu ci conferma che niente è precluso in partenza e che…sì…qualche volta i sogni diventano realtà. In fondo i limiti sono soltanto delle convenzioni in attesa di essere superate. In fondo, è necessario soltanto giocare ad armi pari con tutti gli avversari e qui si arriva alla seconda riflessione. In Inghilterra è stato adottato il sorteggio per le designazioni arbitrali, proprio come si fece in Italia nel 1985, anno dello scudetto del Verona di Bagnoli. In un campionato senza condizionamenti esterni è stata possibile anche l’impresa epica del Leicester ed è proprio questo che ci fa capire che, a queste condizioni, in Italia questo non potrà mai accadere. Però intanto testa, cuore e gambe per gli ultimi centottanta minuti di campionato, con il secondo posto da difendere a tutti i costi…in fondo potrebbe essere il secondo posto la prima pietra per costruire una nuova Leicester a Napoli, una nuova favola azzurra.
Riccardo Muni