Lorenzo Insigne in panchina era da un bel pò di tempo che non si vedeva, eppure, nelle ultiem due partite contro il Bologna e Roma, Sarri ha preferito mettere in campo dal primo minuto Dries Mertens, che quasi per tutto il campionato ha dovuto guardare le partita da seconda scelta, entrando in campo sempre e solo nel secondo tempo. Eppure Insigne ha giocato una prima parte di stagione invidiabile, segnando dieci reti e producendo nove assist, che hanno fruttato altrettanti gol. Dalla Juve in poi il Magnifico ha perso la sua brillantezza, e la sua verve, facendo ripercuotere il tutto anche sul lavoro dell’intera squadra. I suoi meriti non si discutono, così come il suo gioco, specie negli uno a uno, o negli inserimenti in area, croce degli avversari. Al Napoli ha dato tanto, e per un napoletano come lui, se da un lato è un motivo ulteriore di apprezzamento, dall’altro paradossalmente è sempre troppo poco, perchè, se hai nel sangue la tua terra, allora il tuo impegno non basta mai. I napoletani poi, sono un popolo passionale, di cuore, e anche per questo, per quanto amano nel profondo, così non perdonano facilmente. In questa seconda parte di campionato che volge al termine, Insigne ha segnato solo due gol e ha prodotto un solo assist, numeri in netto calo rispetto a mesi fa, e questa sua non continuità è punita irrimediabilmente sempre con lo scarso rendimento. Ha ancora tre partite da giocare, se Sarri deciderà di schierarlo, e perciò gli restano 270 minuti per ritrovare sè stesso e il suo gioco unico.