Lo ha confermato Pelé pochi giorni fa: «Avrei potuto giocare in Europa:al Real Madrid o al Napoli».Il contatto con il club azzurro avvenne 52 anni fa, estate del ‘64. Lo fece il presidente dell’epoca, Roberto Fiore, che ancora gelosamente conserva una cartolina che gli spedì la Perla Nera. Racconta Fiore: «Ero diventato presidente del Napoli nel giugno del ‘64 e due mesi dopo a Ischia incontrai un procuratore calcistico brasiliano. La squadra giocava in serie B: il mio obiettivo era vincere il campionato e, raggiunta la serie A, creare un organico competitivo perché il pubblico del San Paolo meritava grandi soddisfazioni. Dissi a quell’intermediario che ero disposto ad offrire a Pelé uno stipendio annuo da100 milioni di lire».
Cento milioni di lire, una cifra che potrebbe far sorridere oggi, però Fiore puntualizza: «Sapete quanto guadagnava un grande calciatore a quei tempi? Circa 20 milioni. Ecco perché proposi quella cifra per Pelé nel colloquio con l’intermediario. Quando tornammo in serie A, presi Altafini e Sivori: firmarono un contratto da 25 milioni a testa».
Fu l’entusiasmo scatenato per gli acquisti del brasiliano e dell’argentino a impedire, indirettamente, l’arrivo di Pelé a Napoli. Fiore, 91anni, ex presidente di tre società calcistiche (Napoli, Ischia e Juve Stabia) e del Posillipo che vinse il primo scudetto nella pallanuoto nell’85, chiarisce: «Avevo mantenuto i contatti con Pelé, che a testimonianza della sua attenzione verso il Napoli mi spedì una cartolina. Ma i tempi per concludere la trattativa non sarebbero stati brevi e io avevo la necessità di costruire subito una squadra competitiva, quindi puntai su Altafini e Sivori. Facemmo il record di abbonati per quell’epoca: dove avrei potuto mai mettere altre migliaia di tifosi se avessi portato a Napoli anche Pelé?Certo, se in azzurro avessero giocato lui e Sivori e, a distanza di tempo,Maradona…».
Fonte: Il Mattino