La carica dei numeri uno. Potrebbe intitolare così il suo prossimo film Aurelio De Laurentiis, visto quello che sta succedendo in casa Napoli. Situazioni paradossali, in alcuni casi inspiegabili, degne di essere raccontate da una pellicola cinematografica. Al termine della stagione, infatti, il club azzurro ha a libro paga ben cinque estremi difensori, alcuni dei quali di discutibile utilità. Ma quale sarà la strategia del ds Giuntoli? Andiamo ad analizzarla insieme.
Reina – A volte ritornano. Leader del primo Napoli di Benitez, gli azzurri decidono inspiegabilmente di non proporgli un ingaggio adeguato: il portiere iberico si accasa al Bayern Monaco ed i partenopei non riescono a sostituirlo. Il risultato è scontato: 54 reti subite in campionato (media di 1.42 goal a partita) e campani fuori dalla zona Champions. Con l’arrivo di Sarri, l’ex Liverpool riapproda alle falde del Vesuvio, contribuendo a costruire la seconda miglior difesa del campionato (30 reti subite in 35 gare, media di 0.86 a gara). L’esodo era davvero necessario?
Gabriel – L’acquisto misterioso dell’estate. Non ci sono altre frasi, in fondo, per definire l’operazione che ha portato il portiere brasiliano in azzurro: come si può puntare in prestito secco su un estremo difensore al debutto in Serie A, quando in rosa hai già un un giovane napoletano da far crescere, un patrimonio di 5 milioni da preservare ed un Reina alle prese con piccoli problemi fisici? Il disastro di Udine, dopotutto, era preventivabile.
Rafael – Come un novello Zuniga, il numero uno sudamericano è sparito dai radar azzurri. Scelto come titolare del Brasile dopo la Coppa del Mondo, l’ex Santos è crollato in seguito alle critiche dell’ambiente partenopeo, culminate nella papera di Palermo. Sfumato così il sogno di partecipare alla Coppa America, in questa stagione Rafael è stato uno dei calciatori non impiegati da Sarri, nemmeno in caso di turnover. I zero minuti segnati dal contachilometri sono destinati a svilire i 5 milioni investiti dal Napoli solo tre anni or sono.
Sepe – Nonostante l’ottima stagione disputata con la maglia dell’Empoli, il club azzurro ha preferito far maturare il calciatore proveniente dal proprio vivaio altrove. La scelta, che da alcuni punti di vista può essere anche condivisa, poggia però su un errore di fondo: perchè prestare il ragazzo di Torre del Greco alla Fiorentina, formazione nella quale il ruolo era ben coperto? La frustrazione di Sepe l’hanno portato prima a giurare amore eterno alla maglia viola, per poi finire fuori rosa dopo un plateale sfogo via social. E’ questo il modo in cui pensiamo di far crescere i giocatori della nostra cantera?
Andujar – L’argentino, sotto contratto con il Napoli fino al 2017, è riuscito a far parlare di sè anche in patria: la maxi rissa che lo ha visto protagonista nel match Gimnasia-Estudiantes, infatti, gli è valsa 8 giornate di squalifica ed il litigio con la società. Alternative in questi casi non ce ne sono: che si proceda con la rescissione consensuale, il monte ingaggi non può più attendere.
Il Punto di Umberto Garofalo
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