All’uscita dal campo la curva irpina l’ha acclamato. Un messaggio chiaro quello dei tifosi biancoverdi, ricambiato con un applauso da tecnico di Montebelluna. In sole quarantotto ore Attilio Tesser è riuscito a risollevare un ambiente in piena crisi di risultati. Il suo Avellino non avrà forse sbancato il Piola, ma di certo non ha gettato la spugna nei momenti di difficoltà: «In questi giorni ho lavorato sulla grinta e le motivazioni del singolo, così come lo spirito di squadra – ha dichiarato – abbiamo conquistato un punto che muove la classifica, ma soprattutto mette fine alla recente serie
COMPATTEZZA. Il tecnico vede quindi il bicchiere mezzo pieno ma preferisce guardare oltre: «Non voglio cercare alibi, questo l’ho detto fin dal primo giorno che sono tornato – ha sottolineato – dobbiamo rimanere compatti come lo siamo stati fin dall’inizio del campionato, con la società e tutti i nostri tifosi». Mentre sugli episodi che hanno scatenato le proteste nel finale, riguardo la rete annullata a Scavone… «Mi pare ci fosse fallo evidente sul portiere – ha concluso – se dovessi analizzare nel dettaglio, a noi nel primo tempo mancano due rigori netti».
PROMESSA. Una cosa è certa: la reazione che tutti aspettavano è arrivata. Avellino rigenerato dalla cura Tesser, nonché lontano parente rispetto a quanto visto nelle ultime partite della gestione Marcolin. Angelo D’Angelo è convinto che la strada intrapresa sia quella giusta: «Abbiamo dato tutto – ha commentato il capitano – ma soprattutto siamo riusciti a dimostrare di essere una squadra viva, in particolare dopo la rete incassata. Nelle ultime sfide eravamo forse un po’ bloccati mentalmente, adesso c’è invece maggiore serenità tra ognuno di noi».
Il centrocampista sorvola sugli episodi arbitrali che hanno condizionato l’incontro: «Non parlo delle decisioni dell’arbitro, evito le polemiche». Non si sottrae però nel promettere ai tifosi: «Giocando così ci salveremo, ne sono convinto. Adesso ci toccherà affrontare Lanciano e Como, due partite fondamentali per il nostro cammino».
AMAREZZA. Quando Legati ha sbloccato il match a dieci dalla fine, Claudio Foscarini assaporava già i tre punti. Invece il copione è stato quello visto martedì sera: «È un grande peccato – ha sottolineato l’allenatore della Pro Vercelli – ancora una volta non siamo riusciti a gestire il vantaggio. Purtroppo la lezione di Terni non è servita».
Corriere dello Sport