Mancano tre giorni e mezzo alla sfida dell’Olimpico tra la Roma e il Napoli e l’attesa tra le due tifoseria è spasmodica con molti sostenitori azzurri presenti nella Capitale. Non solo calcio ma anche tanti aneddoti sul derby del Sole con il telecronista-tifoso Carlo Zampa che è stato intervistato da “ilnapolionline.com”.
Che ricordi ha da tifoso prima e da telecronista ora del derby del Sole tra Roma e Napoli? “Sicuramente quelli positivi sono quelli quando allo stadio Olimpico venivano da Napoli 20 mila tifosi, di cui moli riempivano mezza Curva Sud, era una vera e propria festa dello sport. Senza dimenticare che fino alla metà degli anni ’80 c’era un gemellaggio tra le due tifoserie, poi qualcosa si è inceppato ed ora si respira non un’aria salubre. Mi piacerebbe che da lunedì in poi si ritorni a quelle magiche giornate perché il calcio è uno sport e soprattutto tanto calore e la giusta passione. Ricordi brutti? Sicuramente, essendo romanista quando la squadra perde non è mai piacevole (ride n.d.r), ma lo ripeto vorrei rivedere la cornice di pubblico che ha reso magiche le sfide tra le due squadre”.
Al di là dei sani sfottò che ci sono tra lei e Raffaele Auriemma, come sono i rapporti fuori dal contesto calcistico? “Sono ottimi, anzi con Raffaele spesso ci sentiamo prima delle partite e ti posso dire che è una persona seria oltre che un professionista esemplare. Naturalmente prima della gara di lunedì ci saranno i sani sfottò con l’augurio che possa vincere la propria squadra, ma la stima e il rispetto viene prima di tutto il resto”.
Sulla vicenda del povero Ciro Esposito, ragazzo deceduto tre anni fa, che idea si è fatto in generale? “Quando accadono questi episodi così tristi nel mondo del calcio, meglio non dire nulla. Sono da sempre vicino alla signora Leardi, una madre davvero coraggiosa e che sta soffrendo in silenzio. In questi ultimi anni sono morti per una partita di calcio anche altri tifosi, come Antonio De Falchi per la Roma, oppure Spagnolo del Genoa e credo che siano state delle vittime, perché volevano vedere una gara di calcio ed invece sono andati incontro alla morte”.
Del Napoli di questa stagione cosa ammira in maniera particolare? “Mi piace sicuramente il fatto che sono una compagine che gioca a calcio, Sarri in un anno ha plasmato al meglio una compagine che vince, si diverte e merita il secondo posto in classifica. Se devo trovare il classico pelo nell’uovo è certamente il fatto che il vostro allenatore come tutti i toscani, si lamentano e in questo dovrà fare esperienza in vista della prossima stagione. Per il resto gli azzurri sono davvero forti ed hanno una fase difensiva difficile da superare”.
Ovviamente con le debite proporzioni, secondo lei Hamsik può essere una bandiera come lo è Totti per la Roma? “Lo slovacco lo ammiro come calciatore, per me non è forte, è di più, è uno dei calciatori più preparati dal punto di vista tecnico e mi sarebbe piaciuto vederlo con la maglia della Roma. Sul discorso della bandiera, credo che ad esempio Antonio Iuliano lo poteva essere, perché ha fatto tutta la trafila con la casacca partenopea e meritava di stare più anni come calciatore. Totti non solo è un grande campione, ma è il simbolo giallorosso, lo ammirano e al tempo stesso è rispettato da tutti e poi proviene dal settore giovanile, quindi è nato romanista sin dalle viscere. Ritornando ad Hamsik, farà ancora tanto per il Napoli, ma temo che a livello di bandiera credo che non potrà essere possibile”.
Infine ritornando al match di lunedì pomeriggio che gara si aspetta dal punto di vista tecnico-tattico? “Sono due squadre che amano giocare a calcio, senza badare ad eccessivi tatticismi, perciò prevedo una gara davvero spettacolare. Sono sincero nel dirti che sono felice che Higuain possa scendere in campo all’Olimpico. Quando furono assegnate al calciatore argentino le 4 giornate io ero tra quelli che voleva lo sconto della squalifica, perché meglio battere un avversario con i migliori effettivi in campo e poi lui è un campione. Il “Pipita” è certamente stata una scommessa vinta da Sarri, sembrava ad un passo dall’addio e non solo è rimasto ma sta davvero sfoderando prestazioni eccezionali. Lunedì sarà difficile fermarlo come tutto il Napoli ma la Roma deve vincere per avere ancora una speranza per la Champions diretta”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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