A Bologna, dopo la conquista del primo posto, la metà campo di Donadoni ebbe la meglio per densità e per aggressività su quella azzurra ed il Napoli subì un brutto stop. L’allenatore rossoblù riuscì, proprio in mediana, ad imbrigliare il gioco dell’ undici di Sarri e a concedergli poco. Brutta sconfitta, per la quale il San Paolo, da allora, urla vendetta. L’ approccio azzurro alla gara, stavolta, è totalmente diverso. A pressare ed aggredire sono i partenopei, la squadra è corta, gli ospiti sono, soprattutto nel primo tempo, tutti dietro la linea della palla. La mediana dei padroni di casa è quella definita “titolare”: Hamsik, Jorginho, Allan. Senza il fiato sul collo degli avversari si fraseggia bene, si sfruttano bene tutti gli spazi, si verticalizza precisamente e ci si muove bene nello stretto. Lo scarico è repentino e la fase di costruzione e di manovra scorre fluida, gli attaccanti vengono cercati sia per via centrale (Gabbiadini torna spesso a farsi vedere) sia sugli esterni. Allan disputa un ottimo match, inserendosi bene palla al piede, oltre a garantire la solita quantità di fiato e di palloni recuperati. Dialoga spesso con i compagni di reparto, muovendosi da mezzala e verticalizzando con l’altra mezzala, Hamsik. Il capitano, soprattutto nel primo tempo, è nel vivo del gioco, si inserisce e fa inserire i compagni, la prima conclusione della gara è sua. Cala notevolmente nella ripresa, mentre Jorginho, libero di muoversi, si occupa del giro palla, geometrico e preciso. A pochi minuti dal termine della partita, con il risultato in cassaforte, David Lopez sostituisce Hamsik e si esibiisce in un inserimento perfetto, di solito tipico del capitano, e firma la sesta ed ultima rete azzurra.
a cura di Gabriella Calabrese