Eduardo Chiacchio, napoletano, ex calciatore, è uno dei maggiori esperti di diritto sportivo.
C’è da essere ottimisti sul ricorso? «Ci sono almeno tre elementi che inducono a ritenere che l’appello del Napoli sarà accolto».
Quali? «Il primo elemento è la valutazione dell’espressione che è alla base di una giornata di stop: quel “vergognoso” non può essere considerato parola di natura ingiuriosa, ma al massimo irrispettosa nei confronti dell’arbitro. Sarebbe stato assai peggio se gli avesse urlato:“vergognati”».
Secondo elemento? «Le mani sono messe in avanti in un gesto che può essere considerato di spontanea difesa per evitare l’impatto con l’arbitro. Le braccia di Higuain si allungano perché il giocatore quasi si sorprende dalla vicinanza di Irrati».
Terzo elemento? «C’è il principio di continuazione, da sempre accolto in giustizia sportiva come una sorta di attenuante: trattandosi di fatti commessi in un unico contesto temporale non si possono sommare gesti e parole pronunciate».
Se fosse così, la squalifica andrebbe dimezzata da 4 a 2 giornate? «La logica questo dice».
Perché il giudice sportivo Tosel è stato così severo? «Esiste il grado di appello proprio perché il legale può avere la possibilità di evidenziare le discrepanze tra referto e decisione del giudice sportivo”.
Fonte: Il Mattino