Approfondimento di Riccardo Muni – “E’ tutto normale?”

Che l’Italia sia il paese dei paradossi è risaputo, poiché da sempre c’è il malcostume di spostare l’attenzione su falsi problemi per meglio celare quelli veri. Che Napoli ed i napoletani siano da oltre 150 anni vilipesi dal resto del paese, per pura gelosia verso qualcosa o qualcuno che da sempre dimostra di avere una marcia in più degli altri, è altrettanto tristemente noto. Il calcio, si sa, è lo specchio della società in cui viviamo, espressione colorita ed esasperata di quello che rappresenta il belpaese (…almeno lo era, tempo fa…), poiché è lo sport nazional popolare per antonomasia. Quello che sta accadendo in questi ultimi giorni conferma le sopra citate cattive abuitudini del nostro paese. Che il giudice sportivo, signor Tosel, si sia reso colpevole di comportamenti deontologicamente scorretti sembra non importare a nessuno, tant’è che gli episodi accaduti una settimana fa e prontamente raccontati dai media nazionali, sembrano caduti nel dimenticatoio. Qualcuno dirà: se non c’è deferimento da parte del Procuratore Federale, il controllore Tosel non potrà essere controllato, ossia non potrà essere sottoposto al giusto e doveroso provvedimento disciplinare. Ma cosa fa il Procuratore Federale, signor Palazzi? Verrebbe da (mal)pensare, poiché la parte lesa è Gonzalo Higuaìn e, di conseguenza, la squadra azzurra, che non ci si meraviglierà se tutta la vicenda finirà a tarallucci e vino. Intanto il campionato è andato avanti e mentre il Napoli ha risposto sul campo a tutti coloro che la volevano vittoriosa solo con i gol di Higuaìn, la Juve si è resa protagonista di una nuova vittoria, sul campo del Milan, ottenuta con il gol decisivo di Pogba.

Il talentuoso centrocampista bianconero, però, aveva commesso un fallo, piuttosto evidente, prima di calciare verso la porta di Donnarumma…fallo non visto e gol convalidato. Dell’episodio se ne è parlato molto poco, poiché le attenzioni dei media si sono concentrate su un episodio che, durante Napoli-Verona, ha visto protagonista Raul Albiol. Il difensore azzurro, a cui era stata strappata la maglietta in area di rigore, aveva protestato in maniera piuttosto plateale, levandosi anche la casacca strappata ed era stato giustamente ammonito. Secondo alcuni, viste le ripetute proteste del calciatore azzurro, l’arbitro avrebbe dovuto estrarre il cartellino giallo una seconda volta ed espellere Albiol. Ma non sarebbe stato corretto assegnare il sacrosanto penalty al Napoli ed evitare tutto il resto? E’ onestà intellettuale focalizzare l’attenzione sulla sola reazione di Albiol, tralasciando il fatto (il rigore non assegnato) da cui è scaturita la sua reazione? Evidentemente, la reazione di Albiol, che è sbagliata ed è giusto sottolinearlo, e la sua mancata espulsione, fanno comodo a coloro che vorrebbero accomunare questo episodio, a quello che ha visto protagonisti Bonucci e l’arbitro Rizzoli. E’ superfluo spiegare l’enorme diversità tra i due episodi e lo stesso Rizzoli, arbitro del derby spagnolo di Champions, ha confermato il suo pessimo stato di forma, con una decisione che, di fatto, ha estromesso il Barcellona dalla competizione continentale. Tanti indizi fanno una prova ed allora è giusto pensare che, se succede al Napoli, è tutto normale e non fa notizia. Così come non fa notizia il furto o la rapina subiti dai calciatori a Milano e Roma mentre, quando l’episodio si verifica a Napoli, è lecito riempire pagine di giornale e palinsesti televisivi per farneticare di disagio sociale e camorra. Insomma, mentre altrove è tutto normale, a Napoli è diverso. Sabato sera sarà di nuovo campionato ed il Napoli, come anticipato, sarà ospite dell’Inter a San Siro con Sarri e Mancini che si incroceranno nuovamente dopo le polemiche di coppa Italia. Gli azzurri hanno come obiettivo quello di blindare il secondo posto e difenderlo dagli assalti della Roma, dimostrando, ancora una volta, la grande coesione che si è creata all’interno del gruppo guidato da Maurizio Sarri…nel nome di Higuaìn e di quella Champions diretta che potrebbe far iniziare la prossima stagione sotto una buona stella.

 

Riccardo Muni

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