Le altre assenze sono “obbligate”, ma il Sarri che non c’è, sceglie a sorpresa di tenere Allan in panca e schierare David Lopez in mediana accanto a Jorginho ed Hamsik. Gli scaligeri cercano di giocarsela provando a spezzare le trame di gioco azzurre e, all’ inizio, sembrano poterci riuscire grazie alla propria densità a centrocampo. In più, visto che ormai ci provano tutti, sceglie di farlo anche Delneri: uomo in pressing sul portatore di palla azzurro, nel caso specifico Viviano su Jorginho. La manovra azzurra, però, con il passare dei minuti, acquista fluidità e velocità e Jorginho, nonostante si raddoppi sistematicamente su di lui, riesce ad avere la testa alta e a scaricare sempre agevolmente sia alla sua destra che alla sua sinistra. Il regista azzurro lavora un numero incredibile di palloni e, nello spcifico può contare su un Hamsik sontuoso. Può sembrare banale da sottolineare, ma il Napoli gira quando gira il suo capitano. Si muove perfettamente tra le linee, vede ed apre il gioco, i tagli di Callejon li innesca tutti e li sollecita anche. I suoi cambi gioco sono precisi ed illuminanti, l’intesa con gli esterni e gli attaccanti è di qualità. Dribbla, lancia e recupera: è il capitano dei tempi migliori con la cresta alta. Il lavoro di David Lopez è sinonimo di garanzia, fisicità e posizione. Anche lui si fa vedere ed è sempre presente per lo scarico dei compagni di reparto. I movimenti sono talmente studiati e la manovra scorre via così agevolmente che, anche l’ex Espanyol, riesce a tagliare la difesa veronese e ad inserirsi in maniera pericolosa nell’ area di rigore avversaria.Vista la delicatezza della gara, a seguito di quella che sicuramente non si può definire una settimana facile, gli azzurri dimostrano che il Napoli non è solo Higuain e che lassù non ci sono per caso.
a cura di Gabriella Calabrese