Eraldo Pecci. “Quando c’è la Juve di mezzo, prima o poi ti fregano sempre”

Ex regista del Torino e del Napoli, ha seguito al San Paolo il successo degli azzurri sul Verona

Ieri Eraldo Pecci, il regista del primo Napoli targato Maradona, era in tribuna al San Paolo

Ci vengo una volta all’anno, è una piacevole abitudine che cerco di non farmi mai mancare. Ho rivisto una squadra tonica e spettacolare, dopo Udine era fondamentale rialzarsi subito a livello di gioco e di risultato».

Il tricolore è andato?«Sì,è assurdo immaginare un crollo della Juventus. E poi nelle difficoltà trova sempre l’aiutino».

Il famoso“potere forte che prima o poi ti fotte”?«È sempre stato così. Se in un testa a testa c’è la Juve di mezzo,state certi che verrà agevolata. Non ho memoria di scudetti persi dai bianconeri per clamorose sviste arbitrali».

Udine è stato l’ennesimo segnale?«Ma sì, alla fine tanti piccoli episodi possono far perdere la pazienza. Anche il gol della vittoria della Juventus sul Milan non è stato limpidissimo, però nessuno ha protestato. Non ci sono errori mirati a svantaggiare o favorire alcune squadre, è semplicemente che lo stesso tipo di decisioni viene interpretato in maniera troppo parziale».

Il riferimento è al caso Higua in,giusto?«Quattro giornate a lui e zero a Bonucci per un episodio più o meno analogo. Sono senza parole, così come resto allibito di fronte alla difesa dello juventino fatta da Rizzoli. Con la Juve la musica non cambia mai, la contro prova avviene in campo europeo. In Champions i bianconeri si sono lamentati per l’arbitraggio a favore del Bayern, che evidentemente rappresenta un potere ancora più forte. Se la Juve fosse passata, oggi parleremmo di una possibile finale o addirittura di una vittoria. Un episodio, o due, hanno avvantaggiato i tedeschi. In campionato, un paio di episodi sono andati contro il Napoli che ne paga le conseguenze in termini di classifica».

L’ideale sarebbe non trovarseli tra i piedi.«Esatto. Nel testa a testa, almeno in Italia, i bianconeri partiranno sempre una fila avanti. Non è giusto ma i fatti dicono questo».

Resta il secondo posto, meglio di niente.«Quando traumaticamente si perde di vista l’obiettivo principale, esiste il pericolo di lasciarsi andare. Il Napoli a Udine ha avuto un crollo nervoso, non ha saputo reggere il passo a livello emotivo. Ora non può sprecare in quest’ultimo mese tutto quello di bello che ha fatto in una stagione intera. È stato un campionato straordinario che merita di essere difeso fino all’ultimo».

Fonte: Il Mattino

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