Lotito non ha commentato la partita. E’ arrivato sul 2-1 per il Latina ed ha visto subito il pari di Donnarumma. Cinquantesimo compleanno, ieri, per Marco Mezzaroma. Festeggiato con una vittoria. La prima di Menichini all’Arechi. «Sono molto soddisfatto – commenta il tecnico di Ponsacco – perché ancora una volta questi ragazzi hanno dimostrato di non volersi arrendere, di voler reagire alle avversità, anche se i problemi ce li siamo causati da soli. Avevamo il pallone ed abbiamo spalancato la porta al contropiede avversario. E’ la mia prima vittoria in casa e mi fa enormemente piacere per la gente, che non ci abbandona mai e ci incoraggia. In altre partite abbiamo sfiorato il successo, oggi (ieri, ndr) siamo riusciti ad ottenerlo soffrendo e non poco. Ma questo fa parte del nostro Dna. Certo, se si gioca bene e si costruiscono occasioni, è più facile». A Vercelli mancherà Moro per squalifica. Da valutare le condizioni di Nalini, Bovo, Tuia e Ceccarelli. «Dobbiamo essere più equilibrati. A volte questo equilibrio facciamo fatica a trovarlo, sbagliamo l’uscita col pallone in nostro possesso. Ecco, dobbiamo migliorare in questo. Nella ripresa, sul 2-2, avremmo potuto vincere ma ad un certo punto avevamo giocatori in campo che accusavano crampi. Ho detto alla squadra giocare su palla lunga e sulle seconde palle. Sono convinto che se questo gruppo avesse ottenuto qualche vittoria in più, avrebbe potuto fare meglio. La maglia pesa una tonnellata a Salerno. Oikonomidis? Ha incontrato delle difficoltà, ma il cambio non è certo una bocciatura. Con queste tensioni da gestire, ci può stare che si sbagli. Odjer? Il migliore».
DONNARUMMA. Dieci gol per l’ex Teramo e una gran partita. «Era importante riuscire a vincere – dice – per avvicinarci alla salvezza. E’ stata una gara dura, loro ripartivano sui nostri errori. Non è stato facile recuperare per due volte il risultato: siamo una squadra viva. Il rigore? Ho cercato di mettermi davanti, avevo preso lo spazio e lui mi ha spinto con una manata».
CODA. Tredicesimo gol per l’ex Teramo. Un gol pesantissimo. «Quando sono andato sul dischetto – racconta – avevo il cuore che mi batteva a mille. E’ stato il rigore che ho più sentito nella mia carriera. Vale la speranza di credere nella salvezza».
Corriere dello Sport