Quello che ormai è divenuto il “caso Higuain”, con sentenze anticipate in radio e contornato da chi, dopo oltre due settimane, difende il protagonista di un episodio quantomeno simile, a parte la società azzurra, che ha scelto il silenzio, sta facendo parlare un po’ tutti. Fabio Baldas, ex arbitro e designatore, ai microfoni del Mattino, trova sorprendente la giustificazione fatta da Rizzoli: «Ma perché a distanza di tempo è tornato su una faccenda che non lo dovrebbe più riguardare?»
Forse perché il caso Higuain ha contribuito a tirar fuori qualche scheletro dall’armadio. «Ma lui è Rizzoli, uno che ha arbitrato la finale di un Mondiale e che ha fama di essere tra i primi in Europa. Bonucci e Higuain sono due episodi totalmente differenti, non capisco tutta quella premura nel chiarire la faccenda della testata».
Soprattutto è grottesca la ricostruzione del fischietto bolognese, secondo cui è lui che porta la testa verso il giocatore della Juventus. «Appunto. Diciamo che è una versione molto originale, comunque discutibile. La verità è un’altra».
Quale? «Ha fatto la frittata e vuole venirne fuori in maniera diversa da quella che è la realtà. Rizzoli resta uno dei migliori ma in quell’occasione ha sbagliato perché il difensore bianconero andava espulso. E adesso sta sbagliando una seconda volta».
Andiamo al nocciolo della questione: è sempre una questione di sudditanza psicologica? «Credo di no. Forse gli arbitri appena arrivati in A all’inizio possono subire il fascino di questa o di quella squadra prestigiosa. Ma fondamentalmente chi soffre di sudditanza in campo, ha questo tipo di disagio anche nella vita. Chi è succube non può fare l’arbitro. E non è da considerarsi nemmeno un uomo».
Condivide le quattro giornate di squalifica a Higuain? «Il referto di Irrati è stato impeccabile. A ogni eccesso corrisponde una giornata di squalifica. Se avesse calcato la mano, il campionato dell’argentino sarebbe bello e finito. Magari a livello di giustizia sportiva si poteva usare un po’ di buonsenso. Quello che rovina Higuain è la sceneggiata».
Irrati è da salvare allora? «Si può discutere sul primo giallo ma non su tutto il resto: in quell’occasione Higuain sbatte il pallonea terra per reagire al passaggio sbagliato di un compagno, non per il fuorigioco che gli viene fischiato».
Gli arbitri di oggi sono troppo permalosi? «Quello che non va è il rapporto con i calciatori, ai quali viene concesso troppo. Collina disse di essere meno autoritari ma così proprio non va. Ai miei tempi, e non solo, nessuno si sarebbe mai permesso di fare testa a testa con un arbitro o di mandarlo a quel paese».
Però a quelli della Juventus è concesso. «Non solo a loro. Pure nel Napoli ci sono bei tipini che se devono alzare la voce, non si tirano indietro. È un malcostume del nostro calcio».
Resteranno quattro le giornate di squalifica a Higuain? «Credo proprio di no, ci sono buoni motivi per sperare in una riduzione a tre. Non di più però».
Rizzoli oggi è il numero uno degli arbitri italiani? «No. Per me è Orsato. Sa farsi rispettare in campo più di tutti».