Non si dà pace Gonzalo. Oggi è peggio dell’ esclusione dalla Champions con l’Arsenal, o di quando, dopo il rigore sbagliato con la Lazio, si ritrovò sul banco degli imputati. Il suo morale è a terra e neanche Sarri che lo coccola e fa dell’ ironia riesce a risollevarlo. Il Pipita deve metabolizzare quanto accaduto, ripete in continuazione: «Mi dispiace ragazzi, mi dispiace, ma io non ho fatto nulla di male, non ho spinto l’arbitro e lui che è venuto verso di me». Il gruppo lo difende. Il Pipita è triste, triste sul serio. Quando arriva l’ufficialità Gonzalo Higuain è ancora a casa, lo avvisa il fratello Nicolas, e capisce quanto gli costa caro quel raptus lungo 48 secondi. Gonzalo è a pezzi. Ma alla ripresa il Napoli è già carico. Poche parole quelle di Sarri: «La risposta migliore che possiamo dare è battere il Verona. Lavoriamo per questo». E anche la squadra ha una reazione viva. Non c’è bandiera bianca a Castel Volturno. Si aspetta il ritorno di De Laurentiis, nel frattempo, in serata, uno stringato comunicato in cui si afferma che ci sarà il ricorso. De Laurentiis deciderà anche se multare Higuain, ma è una questione secondaria. Il Pipita ha lavorato a parte ieri. Per lui ci sarà un programma particolare, che terrà conto che nei weekend non giocherà. Ad ocuparsi del ricorso sarà l’avvocato Grassani, sono stati già richiesti gli atti. L’appello non arriverà prima della seconda metà della prossima settimana. (tratto da Il Mattino)