Il punto della situazione – di Riccardo Muni: “E’ tutta una farsa!”

Nella domenica delle palme, che precede la Pasqua, si è consumato l’atto più vergognoso del campionato italiano, con l’arbitro Rizzoli (…una vecchia conoscenza per il Napoli…) che, di fatto, ha assegnato lo scudetto alla Juve. Si è scritto e detto di tutto sulla mancata ammonizione allo juventino Alex Sandro e, soprattutto, sul gol del 2 a 2 annullato ingiustamente al granata Maxi Lopez. Assurdi errori di valutazione e conseguenti scelte errate, in circostanze che non lasciavano troppo spazio a dubbi ed interpretazioni. Il regolamento del gioco del calcio è piuttosto chiaro ed il fallo da tergo di Alex Sandro andava sanzionato con il cartellino giallo, con conseguente espulsione, poiché il terzino bianconero era già stato ammonito in precedenza, così come era impossibile non vedere Cuadrado che teneva in gioco il centravanti del Torino. Il guardalinee, per giunta, era perfettamente in linea con i due calciatori e non poteva non aver visto…eppure è andata così. Cosa dire poi del vergognoso tentativo di intimidazione di Bonucci all’arbitro? Scene così fanno male al calcio e non dovrebbero vedersi sui campi di serie A. Bonucci, in versione bullo di periferia, andrebbe punito in maniera esemplare ma…non ci crede più nessuno! Al di là degli episodi, quello che dà più fastidio è la scorrettezza con cui i bianconeri scendono in campo. Basta dare un’occhiata ai primi minuti della partita con le pacchiane simulazioni di Lichtsteiner e Bonucci. A volerla dire tutta, anche il fatto che il Napoli giochi sempre dopo la Juve fa pensare a qualcosa di premeditato, poiché è inevitabile che aumentino le pressioni sugli azzurri. Non si capisce come mai anche domenica scorsa la Juve abbia giocato prima del Napoli, pur essendo reduce dalle fatiche di coppa. Ci chiamassero pure piagnoni ma di fronte a tutti questi piccoli ma significativi episodi è naturale fare cattivi pensieri, soprattutto dopo i fatti di Torino. Archiviamo con tanta amarezza mista a tanta rabbia il sogno scudetto, abbiamo scherzato, non è questo il campionato in cui si può sperare di vincere esclusivamente per meriti propri. Agli amanti del gioco più bello e famoso del mondo ed a tutti coloro che amano la meritocrazia, non rimane che ammirare il Leicester, squadra rivelazione del campionato inglese che si accinge a tagliare lo storico traguardo dello scudetto d’oltre Manica. In Italia non funziona così e se da venticinque anni vincono sempre e solo Juve, Milan e Inter, chi di dovere dovrebbe interrogarsi sul perchè. Per la cronaca, il Napoli ha vinto in rimonta contro il Genoa, mantenendo ancora di tre sole lunghezze il divario dalla Juve capolista anche se la notizia migliore della domenica è che il margine di vantaggio sulla Roma, terza in graduatoria, è salito a sette punti. Con un tale vantaggio, gli azzurri potranno affrontare con maggiore tranquillità lo scontro diretto in programma all’Olimpico, alla quartultima di campionato. Contro il Genoa si respira un clima surreale: sia la squadra azzurra che la tifoseria sembrano particolarmente turbati dai fatti di Torino ed il Genoa chiude la prima frazione di gioco meritatamente in vantaggio. Nella ripresa il Napoli torna a giocare come ha dimostrato di saper fare e ribalta lo svantaggio con una doppietta dell’immenso Gonzalo Higuaìn (salito a 29 gol in 30 partite!), prima della ciliegina finale del terzo gol realizzato da El Kaddouri a conclusione di una bella azione confezionata in coppia con  Gabbiadini. Si fa fatica a commentare le gesta tecniche della squadra di Sarri, poiché è palese che qualsiasi sforzo compiuto dall’undici azzurro sarà insufficiente a colmare un gap con la capolista che non è solo tecnico. Passano in secondo piano persino i numeri mostruosi di Higuaìn, che a otto giornate dal termine, con 29 gol segnati, ha più che doppiato il secondo in classifica cannonieri, quel Dybala che in tanti si sono affannati a bollare come nuovo fenomeno dopo i primi gol seganti. Napoli-Genoa è la partita in cui si è commemorato Pasquale d’Angelo, noto tifoso azzurro scomparso un anno fa a Mosca, dove si trovava a seguito della squadra del cuore. Sentirne il nome, scandito all’unisono dai tifosi azzurri e da quelli rossoblu mette i brividi e ricorda che nel calcio qualcosa di bello e di sano esiste ancora…nonostante tante brutture. Tornando alla domenica del pallone, si sente il dovere di esprimere la massima solidarietà al Torino ed ai suoi tifosi, che hanno dovuto assistere impotenti allo scempio compiuto dal signor Rizzoli, autore di un arbitraggio scientificamente condotto a senso unico! Massima solidarietà a tutti coloro che amano il calcio e che si trovano, loro malgrado, ad assistere ad una farsa lunga 38 giornate. Infine, massima solidarietà al Napoli ed ai suoi tifosi che, ingenuamente, hanno sperato di vedere premiata la squadra del cuore che, nonostante la superiorità tecnica, è costretta ad arrendersi, suo malgrado, di fronte ai poteri occulti del calcio! In maniera laconica, si conclude prendendo in prestito le parole con cui il grande Freddy Mercury salutò definitivamente i propri fan: THE SHOW MUST GO ON!

 

Riccardo Muni

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