Ad Andrea Abodi è stato raccontato un episodio risalente ai giorni del post terremoto di 35 anni fa, quando ad Avellino piombò il Commissario Straordinario Giuseppe Zamberletti per capire le necessità immediate della popolazione. A un bambino chiese: cosa ti occorre? E il piccolo: un paio di scarpe. Il segretario di Zamberletti si rivolse al padre del piccolo domandando il numero delle
scarpe. La risposta fu 43. Ma come, per un bimbo di 10 anni? Beh, prima che arrivino… diventerà grande, fu la risposta. Il presidente della Lega di serie B ha compreso la metafora legata alle lungaggini burocratiche ed è stato perciò realista nel prevedere il tempo necessario per realizzare il nuovo stadio di Avellino: quattro anni, il doppio della previsione politica, quella fatta dal Sindaco, che aveva preventivato un anno e mezzo, massimo due. Ha scandito poi Abodi: «Questa è la giornata del concepimento del nuovo stadio. C’è la volontà di tutti di portare a termine questo dis
L’incontro di ieri è servito a smuovere una situazione che si era impantanata. Abodi ha parlato con il sindaco Foti e alcuni rappresentanti del Comune per un’ora, spiegando l’opportunità da non perdere per la città di Avellino: ottenere un’opera straordinaria come è avvenuto per Cagliari e Pescara, dove la disponibilità degli interlocutori è stata ampia e mai ostativa. Ci sono in ballo tanti soldi, oltre 55 milioni di euro, per realizzare non solo lo stadio ma una serie di opere che andranno a bonificare un’area dove si trovano il nuovo Ospedale “Moscati”, il Palazzetto dello Sport, la piscina comunale, l’area del mercato, con la costruzione di parcheggi, infrastrutture, altri impianti sportivi. Il nuovo stadio avrà pure un campo di allenamento regolamentare, una foresteria, spazi per attività sportive e infrastrutture da destinare ad attività commerciali, depositi e magazzini. Sicuramente un anno e mezzo-due non basteranno, forse serviranno per dirimere le questioni burocratiche. Rispetto alle previsioni del sindaco Foti e di Abodi, il presidente Taccone ha preferito non sbilanciarsi. «Fumata bianca? Certo non è nera. A breve presenteremo gli ultimi pezzi di questo mosaico confidando che la questione arrivi presto in Consiglio Comunale».
Corriere dello Sport