ESCLUSIVA – Antonio Piccolo: “La serie A sta sfornando tantissimi talenti made in Campania. Izzo? Mi dispiace ma domenica tifo per il mio Napoli”

Il presidente dell'Arciscampia: "Sarri sta regalando un sogno alla città di Napoli"

Il campionato italiano questo vive del duello scudetto Napoli-Juventus, acceso ed equilibrato e con nove partite dalla fine tutto è ancora in ballo, compreso la Champions e la lotta per non retrocedere. La scuola calcio Arciscampia del presidente Antonio Piccolo ci parla ai nostri microfoni dei 30 anni che tra qualche mese verranno festeggiati, di Armando Izzo e sul momento degli azzurri di Sarri.

Un mini bilancio del momento delle tue squadre della scuola calcio Arci Scampia. “Fino ad ora non ci possiamo lamentare, ad esempio la categoria dei Giovanissimi probabilmente andranno ai play-off, gli Allievi sono nei primi posti della classifica. I mini-Allievi si trovano a metà classifica, i piccolini vincono dappertutto dai 2003 in giù stanno facendo molto bene. Tu sai perfettamente che per noi vincere è mettere la palla al centro, ovviamente i risultati sono importanti, ma conta soprattutto l’aspetto umano. La crescita dei ragazzi è un elemento essenziale e da questo punto di vista ci possiamo ritenere più che soddisfatti”.

Il 2016 sarà importante per la tua scuola calcio visto che si festeggeranno i 30 anni. Cosa farete in maniera particolare? “Innanzitutto abbiamo in mente di ripetere il torneo Mundianapoli, insieme  alla fondazione Cannavaro-Ferrara per proseguire questo splendido gemellaggio. Per i nostri trent’anni verso la fine della stagione faremo una festa per ricordare questo percorso davvero meraviglioso, molto lungo ma che è passato molto in fretta. Una splendida cavalcata insieme ai nostri ragazzi e stiamo pensando di indire un torneo dove parteciperanno tutti i nostri ex Allievi, anche  agonistico con Mundianapoli. Insomma una serie di eventi che dal mese di Aprile in poi chiuderanno al meglio la stagione. Ritornando ai 30 anni direi  che per me sono volati, sono stati costellati da tante soddisfazioni, momento belli ovviamente anche meno piacevoli del resto come il percorso della vita”.

Parlavi di Allievi dell’Arciscampia e mi viene in mento Armando Izzo, ti aspettavi questa sua crescita così repentina nella massima serie? “A vederlo alle prime fasi c’era il sentore che potesse fare bene, certo all’inizio non mi sbilanciai perché essendo ancora ragazzino preferivo il profilo basso. Parlando di Armando posso dire che era davvero convinto  aveva una grande tenacia e la persona che ha sempre creduto nelle sue capacità  era il suo papà. Un genitore così certo delle capacità del proprio figlio non l’ho mai conosciuto, purtroppo il rimpianto di sempre di Izzo è che ora non c’è la figura paterna che possa seguirlo e incoraggiarlo nella massima serie, lui  morì all’età di 32 anni, quindi se ne andò via troppo presto da questo mondo. Armando deve dire grazie anche ad altre persone, come i responsabili del settore giovanile del Napoli: Beppe Santoro e Cristiano Mozzillo, la madre e anche il suo agente Paolo Palermo che gli ha dato i consigli giusti fino a portarlo alla serie A con la maglia del Genoa. Sono certo che visto il suo enorme talento sarà pronto per palcoscenici ancora più prestigiosi”.

Domenica ci sarà la sfida al suo Napoli e Izzo sfiderà Higuain che all’andata non riuscì a segnare, che gara ci dobbiamo aspettare contro il Genoa? “Conosco bene Armando e so che domenica allo stadio San Paolo vivrà una domenica intensa di emozioni e sono certo che farà una grande partita, però mi dispiace per lui e per il suo Genoa ma i tre punti questa volta serviranno di più al Napoli. Gli azzurri sono in uno stato di forma davvero ottimo e ottenere il bottino pieno sarebbe davvero importante per proseguire nella corsa alla Juventus ed è un momento storico per il club partenopeo”

Gli aggettivi per definire il tecnico del Napoli Sarri si stanno sprecando, ne dovessi trovare uno adatto all’allenatore azzurro quale sarebbe? “Io credo che il calcio italiano nelle sue  sfaccettature è molto strano, si vanno a cercare tecnici stranieri e strapagarli davvero tanto e poi di Maurizio Sarri ce se ne accorge a 57 anni. Sulla panchina partenopea sta dimostrando il mister di essere un grandissimo e con un gioco davvero spumeggiante che ha fatto innamorare la gente come ai vecchi tempi. Un altro aspetto che va sottolineato è che se tu esprimi un calcio divertente fine a se stesso è un conto, ma se la squadra lo fa per ottenere i risultati  e al tempo stesso lotti per lo scudetto allora è tutta un’altra cosa. Sarri al primo anno a Napoli ha risvegliato la passione nei sostenitori azzurri, se poi ci aggiungiamo che la squadra diverte allora il cocktail è davvero vincente. Anche tecnici come Allegri e Di Francesco come il nostro allenatore vengono da una scuola di mister italiani preparati  e credo che stiano dando l’esempio che non bisogna andare all’estero per cercare tecnici vincenti, tutto qui. Ma lo stesso discorso vale anche per i calciatori, di elementi bravi se si va anche in Lega Pro ce ne sono di preparati, basta prenderli al momento giusto, a discapito degli stranieri”.

In serie A sono esplosi altri ragazzi napoletani e che si stanno mettendo in evidenza. Pezzella può ripetere il percorso di Izzo? “Il classe ’97 che gioca nel Palermo lo affrontammo quando lui era alla scuola calcio del Monteruscello del mio amico d’infanzia Rosario Gentile, una persona molto in gamba e che sa esaminare al meglio i ragazzi. L’ho visto Giuseppe contro il Napoli con molta attenzione e devo ammettere che ha disputato un’ottima partita e da questo punto di vista mi ha fatto davvero molto piacere. Ragazzi come Izzo, Pezzella, Letizia e Mandragora sono una generazione di calciatori napoletani che si stanno mettendo in evidenza e la rappresentano nel migliore dei modi. Sono ragazzi tecnicamente preparati e sono fiero che si stiano tutti mettendo in evidenza nella massima serie, perché sono l’orgoglio delle scuole calcio in Campania”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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