L’ attacco del Napoli ieri a Palermo come lo ha visto Alessandro Tullio

E’ un Napoli di possesso palla ed è nello stesso tempo un Napoli che non concretizza il finale. E’ un Napoli da un mancato finale che vince su un calcio di rigore che ne legittima ampiamente i tre punti. La differenza tra il possesso e l’ultimo passaggio è enorme quando i tre punti sono l’anticamera della speranza di un inseguimento che a nove giornate dalla fine mantiene viva ogni speranza ed ogni possibilità. Il Palermo fa di tutto in area su un calcio d’angolo ed a terra finiscono contemporaneamente Albiol ed Higuain. Rigore legittimo. Tre punti meritati. Legittimati dai numeri e premiati da un calcio propositivo e che fa correre e stancare chi lo subisce. E’ la notte di Higuain. E’ la notte della speranza e della corsa. E’ il distacco dalla Fiorentina e dalla Roma ed è la notte che tiene vicina la Juve inarrestabile e forse la più forte degli ultimi anni. E’ Higuain che trasforma il Napoli e si trasforma per il Napoli. Partecipa, gioca con gli altri e segna. E’ la notte di Callejon che viene sostituito da un Mertens che di colpo risveglia il Napoli alla caccia del raddoppio. Insigne bene dall’altra parte, Hamsik regge un’ora febbricitante. Il Napoli sembra padrone del gioco sempre con quel 75% da paura e si scontra con la qualità dell’ultimo passaggio, ponte misterioso che separa il gioco dal goal, la grande partita dalla vittoria finale che arriva ma con sofferenza. Nove partite. L’attacco si conferma ed Higuain illumina una serata nella quale alla bellezza della manovra non si aggiunge la qualità dell’ultima giocata. Tutto questo tiene viva una partita ingiusta perché dà ossigeno ad un Palermo che non merita di giocarsela fino al 90 esimo con un Napoli figlio di un attacco che non si ferma mai.

A cura di Alessandro Tullio

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