Zero ad uno è il risultato perfetto. Il Napoli controlla una gara che domina ma non chiude. La difesa e la fase difensiva tutta è lo specchio di un Napoli che vede affacciarsi meno di 10 volte il Palermo a ridosso della propria area. Niente se paragonato alla partita del Napoli dall’altra parte del campo. Reina e Sorrentino vivono due serate diverse. Sul divano il primo è in piena ansia il secondo che vede le maglie azzurre in ogni versione. Dai calci piazzati alle verticalizzazioni, dai lati ed anche dal dischetto. La fase difensiva azzurra inizia lì dove ha origine il gioco azzurro cioè dal possesso palla. Il possesso palla garantisce protezione e la sua perdita garantisce marcatura preventiva e spazi chiusi dai lati ed al centro. Scivola bene la difesa che viene solo disturbata da qualche incursione sporadica che non premia un Palermo in piena crisi . La serata scivola tranquilla con le marcature che scalano e le diagonali che chiudono così come i centrali giocano su Gilardino in maniera facile e puntuale perché le marcature preventive da metà campo in giù funzionano e sono puntuali. Corsie esterne chiuse. Solo briciole per i rosanero che fanno fatica ad accorciare ed a fare densità su un Napoli che sa correre, difendersi e soprattutto far correre la palla. Benissimo gli esterni che mai vengono sorpresi da un Palermo che cambia subito pelle arretrando 10 uomini sotto la linea della palla. La gara scivola via, il Napoli recrimina il raddoppio ed il Palermo è prima vittima di se stesso che di una fase difensiva azzurra che vive una serata perfetta o quasi.
A cura di Alessandro Tullio