E’ finito il febbraio di fuoco ed il mese di marzo è cominciato con una vittoria del Napoli, frutto di una prestazione bella e convincente. Non che le ultime prestazioni degli azzurri fossero state peggiori, tuttavia guardando al risultato, due punti conquistati nelle ultime tre partite hanno scatenato critiche e processi. Solo la tifoseria partenopea, nel momento più delicato, ha continuato incessantemente a sostenere l’undici di Sarri, dando grandissima dimostrazione di maturità, che andrebbe premiata con la conquista di quel…coso. Poichè gli azzurri non avranno impegni infrasettimanali, Sarri potrà preparare le restanti dieci partite di campionato lavorando con la cosiddetta ‘settimana tipo’ e questo potrebbe rappresentare un leggero vantaggio nei confronti di Juve e Roma, ancora alle prese con i propri impegni europei. Blindare il secondo posto, che vorrebbe significare Champions diretta si può, visto il margine di cinque punti sui capitolini. E se quelli avanti dovessero perdere qualche colpo, sarà importante farsi trovare pronti per approfittarne…perchè si può e bisogna crederci. Laddove non sono i risultati piuttosto che la presunta condizione fisica precaria e nemmeno il chilo in più di Higuaìn a offrire motivo di discussione, gli organi di stampa si stanno scatenando in un gioco divenuto ormai prevedibile e stucchevole.
L’obiettivo è quello di agitare l’ambiente azzurro o, quanto meno, provare a farlo. L’episodio più grottesco si è avuto al termine di Napoli-Chievo ed era riferito allo striscione apparso in curva al San Paolo. Lo striscione che incitava gli azzurri a lottare fino in fondo per il tricolore perchè squadra provvista di attributi, è stato travisato da un inviato della televisione di stato. Per ben due volte mister Sarri, usando l’arma dell’ironia, ha spiegato al giornalista il significato letterale dello striscione, mettendolo al cospetto di una figura barbina. Ma i temi di maggiore attualità sono due e riguardano i pezzi pregiati del team azzurro: il bomber Higuaìn ed il tecnico Sarri. Il Pipita è stato dapprima criticato per non aver segnato per due partite di fila, dimenticando che dall’alto dei ventisei gol realizzati ha doppiato Dybala, fermo a quota tredici reti e secondo in classifica marcatori. E sempre sull’argentino della Juve, è interessante notare che Insigne è distante appena due lunghezze e che potrebbe, in teoria, ripetere le gesta di Maradona e Careca ai tempi in cui erano primo e secondo tra i bomber del nostro campionato. Ma non basta. Di Higuaìn viene sistematicamente commentato ogni gesto, ogni espressione con il chiaro tentativo di scovare segnali di malumore, vuoi per le parole di De Laurentiis, vuoi per chissà quale altro motivo. Se però gli effetti di tali critiche sono 26 gol in 28 partite, che continuassero pure! Da qualche tempo anche Maurizio Sarri è al centro delle chiacchiere da bar di televisioni e giornali e, nonostante il tecnico di Figline Valdarno abbia più volte ribadito la propria intenzione di restare a Napoli (…non fosse altro che per la sua fede calcistica, Maurizio è tifoso del Napoli…) c’è chi si ostina a vederlo su questa o quella panchina, insinuando il seme della discordia con il patron del Napoli per motivi di contratto e di stipendio. Mentre si tace di possibili partenze importanti in casa altrui, evitando le possibili dannose ripercussioni che potrebbe causare il tamtam mediatico, si continua a parlare, anzi a sparlare del Napoli. C’è chi ha parlato di problemi difensivi per i gol subiti dagli azzurri nelle ultime partite, dimenticando però che quella del Napoli è la seconda difesa meno battuta. Più in generale, balza agli occhi un particolare agghiacciante: del Napoli si parla quasi esclusivamente per trovare problemi e presunti casi laddove non esistono, mentre si omette di esaltare la spettacolarità della stagione che la squadra sta disputando. I numeri della squadra di Sarri sono notevoli ma vengono ignorati e la crescita esponenziale di alcuni elementi della rosa è considerata alla stregua di un miracolo. Il lavoro e la professionalità, la serietà ed il rigore sportivo non sono miracoli ma qualità umane e professionali che, evidentemente, non posseggono tutti ma che aiuterebbero a raccontare con maggiore onestà intellettuale l’andamento del campionato italiano. Per continuare a credere nell’impresa, per dirla con Sarri, il pensiero deve essere uno soltanto: PALERMO!
Riccardo Muni