Salernitana, i tifosi acclamano Bagadur

Cento tifosi hanno accolto ieri sera la Salernitana giunta in treno da Bologna. Cori d’incitamento e applausi in particolare per Ricardo Bagadur, l’eroe del Manuzzi. Lo ricorderà a lungo, Bagadur, quel gol segnato a Cesena lunedì sera. Il suo primo gol in Italia da professionista. Un gol pesantissimo, che ha rilanciato la Salernitana nella volata salvezza e che ha steso il Cesena al

novantaquattresimo al termine di un match caratterizzato da mille emozioni. “Bagadur al ‘94” entrerà di diritto nella storia della Salernitana perché i campani, praticamente spacciati dopo l’iniziale (e inesistente) rigore trasformato da Ciano, hanno rivisto la luce grazie al rigore di Coda e soprattutto all’incornata di Bagadur sulla punizione di Nalini. Una palla inattiva esattamente come quella che portò Bagadur al primo gol in carriera, segnato l’8 marzo del 2014 con la maglia del Pomorac Kostrena sul campo del Sesvete. Otto marzo 2014-sette marzo 2016: sembrano scritte nel destino del calciatore croato queste date così ravvicinate. In mezzo l’altro gol realizzato dal croato in carriera, al torneo di Viareggio, contro i danesi del Nordsjaell. Era il 2 febbraio 2015.
FABIANI. «Un predestinato». L’affermazione, per nulla casuale, è di Angelo Fabiani. E’ stato lui a portare Bagadur a Salerno a gennaio: prestito secco dalla Fiorentina con premio di valorizzazione. Il ds della Salernitana seguiva già da tempo il difensore croato, fin dal suo arrivo in Italia, due anni fa. Grazie al fidato Venturini, osservatore per conto di Fabiani in Toscana, il dirigente granata sapeva tutto di questo ragazzo: tecnica, personalità, stacco di testa, anticipo. E tanto coraggio. I buoni rapporti con Pradè hanno fatto il resto.
CARRIERA. A Salerno da lunedì sera tutti lo chiamano BagaDuro. Una roccia insomma, perché, prima del gol che ha dato la vittoria ai granata, Bagadur aveva salvato la sua porta con una prodigiosa scivolata sul tiro di Kessie e poi si era rialzato immediatamente dopo aver preso il pallone in faccia sulla punizione di Kone. Vent’anni lo scorso 16 settembre, originario di Rijeka, Ricardo Bagadur è cresciuto nel settore giovanile del Rijeka, aveva indossato nella stagione precedente la maglia del Pomorac (2ª divisione croata), con 8 gare e un gol. Affidato a Federico Guidi, in maglia viola il centrale croato ha subito mostrato le sue qualità, meritando l’esordio in A il 18 maggio dell’anno scorso col Parma: 4’ che gli fecero battere il cuore a mille. Nel mezzo tanta gavetta con la Primavera della Fiorentina e poi il Viareggio, 6 presenze. La scorsa estate sembrava definito il suo passaggio al Lanciano che annunciò l’ingaggio sul suo sito, poi non se ne fece più nulla perché Paolo Sousa non lo lasciò andare. E sabato all’Arechi c’è la Virtus, altro segno del destino. Con la Salernitana il difensore croato ha fin qui giocato 4 partite, tutte con Menichini. «Dobbiamo continuare così – ha detto lunedì sera – e fare più punti possibili per la salvezza. Dobbiamo mantenere la concentrazione fino in fondo. Contro l’Entella ci è andata male, a Cesena è accaduto il contrario».

Corriere della Sera

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