Il Napoli pensa al campionato, ma non smette di dare un’occhiata al mercato dove sicuramente in estate sarà tra i club protagonisti per restare al vertice della massima serie. Ilnapolionline.com ha intervistato l’intermediario Riccardo Napolitano che analizza il lavoro di Grava e del suo staff per il settore giovanile, sul momento della squadra allenata da Maurizio Sarri, infine sulle strategie del club partenopeo.
Tra i tuoi assistiti del settore giovanile ci sono alcuni ragazzi nel Napoli che si stanno mettendo in evidenza. Vorrei un bilancio da parte tua sul loro rendimento. “Ci sono alcuni elementi che stanno emergendo, tra questi Ciro Guadagni e Giuseppe Carcatella, due ragazzi che fanno parte della nostra agenzia. Senza dimenticare i vari Gaetano, Labriola, Esposito, tutti calciatori con ampi margini di miglioramento. Una settimana fa mi sono incontrato con Grava, il responsabile del vivaio azzurro e parlai tra gli altri anche di Ciro (Guadagni) e lui mi disse cose positive sul ragazzo. Devo fare i complimenti a Gianluca Grava e a Caffarelli, che stanno raccogliendo i frutti di un duro lavoro e i risultati si stanno cominciando a vedere”.
I risultati delle squadre del vivaio del Napoli stanno cominciando a venire grazie alle categorie dei ’99, 2000 e 2001, senza dimenticare la crescita della Primavera a livello di gruppo. “I ragazzi di Saurini stanno cominciando a pedalare nel verso giusto, però va sottolineato un aspetto che le vittorie delle squadre di un settore giovanile non vengono dagli scudetti ma da quanti ragazzi poi riescono ad emergere negli anni a seguire. In passato parlai con il presidente Corioni, scomparso ieri a 78 anni e lui una volta mi disse che nel 2010 il Brescia Primavera vinse lo scudetto, ma nessuno di quel gruppo di 25 calciatori poi emerse come avrebbe sperato. Da questo punto di vista è una delle sconfitte più pesanti per un presidente e per il club stesso. Nel Napoli attuale invece molti vengono convocati o si allenano con la squadra di Sarri, vedi Luperto, Carcatella che stava per essere inserito nella lista per la trasferta di Firenze, ma a causa dell’influenza rimase a casa. Ti posso dire che Giuntoli per Giuseppe ha la giusta considerazione e lo vedremo spesso in prima squadra tra allenamenti e non solo . Senza dimenticare Gionta, Negro, tutte soddisfazioni che alla lunga fanno piacere all’intero ambiente ed è al tempo stesso la vittoria del settore giovanile, la vittoria di un titolo a mio avviso passa in secondo piano. Da sottolineare che il regolamento dice che servono 4 ragazzi provenienti dal vivaio allora anche da questo punto di vista c’è da essere ottimisti per il futuro”.
Oltre ai ragazzi del settore giovanile, sei anche l’intermediario di alcuni calciatori del calibro di Witzel, Doria e Pato. Quali di questi calciatori sono stati ad un passo dal vestire la casacca del Napoli? “Tra questi da te nominati direi il più vicino è il centrocampista belga dello Zenit Witzel, anche se per pochi minuti ma era nella lista dei desideri non solo del club azzurro ma anche di diverse società straniere. Cosa non portò l’affare a buon fine? Fu una questione d’ingaggio, attualmente il ragazzo percepisce 3,5 milioni all’anno e per le casse sociali del Napoli sono tanti. Stesso discorso vale per Dragovic ma anche in quel caso la questione ingaggio fu determinante. Mi auguro ovviamente che con Giuntoli possiamo accordarci con altri calciatori validi che la nostra agenzie possiede, conterà trovare il giusto compromesso per portare all’ombra del Vesuvio elementi di sicuro valore per rendere il Napoli sempre più competitivo”.
Nella rosa di Sarri ci sono alcuni giovani interessanti, il primo è Hysaj che sta facendo davvero molto bene, mentre di Grassi si aspetta di vederlo in campo. Cosa mi puoi dire di questi due calciatori? “Sul terzino destro albanese ti posso dire che è un calciatore molto importante , dal punto di vista tattico il suo rendimento è davvero all’altezza. Quando l’ex Empoli non ha giocato, la manovra ne ha risentito, senza nulla togliere al suo sostituto. Di Grassi non posso che parlarne bene, io seguo anche il settore giovanile dell’Atalanta e già allora aveva fatto vedere il suo valore. Ti posso confermare che la cifra spesa dal Napoli è giusta, vale tutti quei soldi e quando avrà assimilato al meglio gli schemi vedrete che è un gioiellino dal punto di vista tecnico ma non solo. Un altro aspetto da non sottovalutare è che è un giocatore italiano e in un calcio dove arrivano molti stranieri è un valore non da poco per la società di De Laurentiis. Con lo staff di Sarri il ragazzo diventerà ancora più forte e visto il rendimento dei vari Jorginho, l’Hellas Verona fino allo scorso anno non andava bene, ora è in grande ripresa. Lo stesso Higuain, autore di un campionato davvero strepitoso in fase realizzativa, lo stesso Callejon e tanti altri, direi che c’è da essere più che soddisfatti”.
Da tifoso del Napoli, sei tra quelli che pensa solo allo scudetto o visto la crescita della Roma, bisogna guardarsi alle spalle? “I giallorossi sono una delle squadre più in forma, ma ovviamente da tifoso dei partenopei mi farebbe piacere che vincesse lo scudetto. Tre punti da recuperare alla Juventus, non sono tanti, è tutto ancora in gioco e in occasione del match contro il Napoli fu fortunata in occasione della rete di Zaza, perciò sono fiducioso per il finale di campionato. Ormai chiunque gioca contro la squadra di Sarri fanno il classico catenaccio e quindi la manovra non sempre è fluida come in passato. Credo che tutto ciò sia motivo d’orgoglio per i partenopei, significa che gli avversari rispettano il Napoli ed è per certi versi quindi anche una vittoria dell’ex tecnico dell’Empoli. Io ho una sensazione, che se quest’anno non dovesse essere la stagione del tricolore, io sarei lo stesso soddisfazione per gioco, grinta e risultati e la prossima stagione continuerà a restare al vertice. di questo ne sono certo”.
Da operatore di mercato, secondo te il Napoli con Giuntoli continuerà nella filosofia dei giovani oppure opterà per calciatori internazionali tipo Klaassen, Kramer o Maksimovic? “Il d.s. azzurro ha nello scovare i giovani il suo cavallo di battaglia. Bisogna sottolineare un aspetto, non tutti lo conoscevano, non sapevano come operava sul mercato, c’era insomma molta perplessità, ma posso dire che Giuntoli punta sui ragazzi sconosciuti e il più delle volte ci ha sempre preso dal punto di vista tecnico. Io parlai con lui un paio di settimane fa e ti posso anticipare che ne stanno monitorando diversi di giovani perché è il suo modo di operare sul mercato. Ovviamente per restare competitivi servono anche elementi di esperienza, bisogna prendere calciatori dalla “pelle dura”, come si dice nel nostro ambiente il giusto mix, l’amalgama necessaria per proseguire nella scalata alle vette della classifica. Credo che la strategia della società partenopea sia quella giusta e io personalmente la condivido in pieno”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco