La salvezza è distante una decina di punti, per i play-off è atteso uno sforzo maggiore ma l’Avellino mette nel mirino un obiettivo per volta. La squadra di Tesser è in una fase calante, reduce da due sconfitte consecutive, entrambe di misura, la prima a Brescia, martedì scorso (punizione troppo severa per quanto mostrato e costruito) e la seconda, sabato scorso, in casa contro uno Spezia che ha mostrato maggiore cinismo e capacità di conservare il vantaggio ottenuto a inizio ripresa. Un’involuzione, in termini di gioco, è evidente, nonostante i numeri diano ancora ragione all’Avellino,
per supremazia territoriale, per opportunità da gol non capitalizzate. Un dato su tutti riflette il momento poco brillante degli irpini, ed è rappresentato dai pochi gol segnati nelle ultime partite. La stessa squadra, capace di andare a segno per 22 turni consecutivi, dalla quinta alla ventiseiesima giornata, si è inceppata: due reti nelle scorse quattro gare e altrettanti quattro punti segnati.
Cosa succede all’Avellino prova a spiegarlo Gigi Castaldo, tre gol questa stagione in nove gare, bomber principe dei biancoverdi nello scorso campionato concluso con 16 reti e avventura play-off terminata a Bologna, con la traversa colpita proprio dal centravanti di Giugliano, la cui rete avrebbe spalancato le porte della finale contro il Pescara e dunque di un sogno chiamato serie A.
«Se paragoniamo il passato campionato a questo, e parliamo di obiettivi è normale che non raggiungere i play-off dispiacerebbe a tutti, a noi per primi. Intanto centriamo la salvezza aritmetica, primo traguardo fondamentale, e successivamente potremo parlare di altro», spiega Castaldo, il più esperto del gruppo che sabato affronterà l’Ascoli in trasferta alla ricerca di punti.
«Sarà una sfida difficile, stiamo lavorando sodo per ottenere un risultato positivo: allenarci bene è l’unica medicina che conosciamo per uscire da questo periodo meno brillante», prosegue l’attaccante che respinge al mittente chi gli fa notare una tenuta fisica discutibile della squadra: «Contro lo Spezia, un avversario di qualità, abbiamo creato numerose occasioni, senza tuttavia segnare, mostrando grande intensità. Loro hanno fatto decisamente meno e hanno vinto: voltiamo pagina e mettiamoci quel qualcosa in più per tornare a fare risultato. Non siamo cambiati, è soltanto fisiologico che ci siano momenti migliori e peggiori. Siamo la stessa squadra che ha ottenuto sei vittorie consecutive».
E’ anche vero che l’Avellino contava su un altro attaccante importante, Marcello Trotta, passato al Sassuolo. Senza dimenticare, tuttavia, che lo stesso Trotta, a inizio stagione, se non fosse stato per la squalifica di quattro mesi di Castaldo, sarebbe partito, nelle gerarchie del tecnico, come terza scelta proprio dopo l’attaccante partenopeo e Mokulu. «Non dobbiamo pensare a chi c’era e oggi non può darci una mano, bisogna guardare avanti e avere fiducia in questo gruppo e anche negli attuali attaccanti: Mokulu sta facendo un campionato di tutto rispetto, Tavano non manca mai sotto il profilo dell’impegno, per gli altri lo spazio ci sarà sicuramente», conclude Castaldo, non ancora al top della condizione: «Spero già entro questa settimana di tornare al massimo della forma».Corriere dello Sport