Avellino-Spezia 0-1
AVELLINO (4-3-1-2): Frattali 6,5; Pisano 5,5 (1’ st Nica 4,5) Jidayi 6,5 Biraschi 5,5 Visconti 6; Arini 5 (31’ st Sbaffo sv) Paghera 6 Gavazzi 5,5; Bastien 4,5 (17’ st Tavano 5,5); Mokulu 5,5 Castaldo 6. A disp.: Offredi, Pucino, Joao Silva, D’Attilio, Chiosa, Migliorini. All.: Tesser 5,5.
Falli commessi: 12
Fuorigioco fatti: 1
SPEZIA (4-3-3): Chichizola 6; De Col 6 Valentini 6,5 Terzi 6,5, Migliore 6,5; Pulzetti 6,5 Errasti 6 Sciaudone 6,5 (26’ st Postigo 6,5); Piccolo 6 (32’st Nenè sv) Calaiò 6,5 Acampora 6,5 (41’ st Vignali sv). A disp.: Sluga, Juande, Kvrzic, Ciurria, Misic, Tamas. All.: Di Carlo 6,5.
Falli commessi: 18
Fuorigioco fatti: 0
ARBITRO: Chiffi di Padova 5,5
Guardalinee: Liberti e Borzomì.
Quarto uomo: Marchetti.
MARCATORE: 3’ st Acampora.
AMMONITI: Sciaudone (S), Gavazzi (A).
NOTE: spettatori 5.000 circa. Angoli: 13-1. Recupero: pt 0’; st 3’.
Non c’è dubbio, è lo Spezia la squadra più forte del momento. Nel girone di ritorno nessuno ha fatto meglio degli uomini di Mimmo Di Carlo, che hanno battuto un Avellino ormai la brutta copia della formazione spigliata e battagliera che si era vista fino a qualche settimana fa: quella squadra capace di andare puntualmente a bersaglio per 24 partite di seguito e che nelle ultime quattro partite, per ben tre volte, non ha centrato la porta avversaria. A metà strada tra le zone play off e play out, Tesser dovrà cominciare a guardarsi alle spalle, mettendo da parte le ambizioni – mai palesate in maniera chiara – che indicavano perlomeno il traguardo finale degli spareggi per la promozione.
Ancora una volta il tecnico ha cambiato formazione senza riuscire a risolvere i problemi di un Avellino ancora privo di personalità. Lo Spezia ha vinto senza forzare, attraverso un’azione corale che ha visto passare il pallone, al limite dell’area irpina, da destra verso sinistra attraverso i piedi di Calaiò, Piccolo e Acampora, con quest’ultimo che ha beffato il portiere Frattali (ancora una volta migliore in campo) con un secco diagonale e approfittando della dormita della retroguardia irpina. Per due volte gli ospiti hanno avuto la possibilità di raddoppiare, con Errasti e con Calaiò che hanno incredibilmente sbagliato la mira. Anche l’Avellino ha fallito ghiotte occasioni, da calcio d’angolo con Mokulu (traversa scheggiata su colpo di testa) e Castaldo nel primo tempo, mentre è Arini, tutto solo e da buona posizione, a fallire di testa il pareggio all’inizio di una ripresa in cui gli irpini hanno fatto davvero poco per recuperare il risultato.Corriere dello Sport