!5 giorni senza rete e le lavagne, i grafici e gli schemi di tutti gli allenatori del mondo pallonaro, erano pieni di ipotesi, dati e supposizioni. 15 giorni ed è fine del digiuno! Astinenza, pare la si debba chiamare astineza…Irriverente utilizzare questi termini per uno come Gonzalo Higuain. Gonzalo è tornato, ma era andato via? Ed è tornato il tornado, quello che il terreno di gioco non lo vuole lasciare. Al momento del cambio avrebbe voluto sbranare Sarri, e va bene così! I due si incrociano ma nessuno dei due dice qualcosa all’altro. Gonzalo non ha gradito, magari ce l’aveva ancora con se stesso per il gol fallito che poteva valere 3 punti, ma lui un gol lo ha segnato, magari non si tratta di una gemma, ma è bello, bellissimo, perché la Fiorentina aveva appena segnato il gol del vantaggio. Dopo il gol, senza perdere un secondo, raccoglie il pallone dalla rete e corre verso il centro del campo per ricominciare. Nonostante tutto quello che gli è stao detto in 15 giorni, non un gesto di polemica, non una smorfia di ripicca: nulla di nulla. Si comporta da grande Gonzalo, perchè è un grande. Corre e combatte: è al posto giusto, al momento giusto, quando Alonso gli consegna la palla sul suo piattone delicato. L’argentino, attaccante moderno e veloce, ma anche antico, per quella romantica ricerca del gesto tecnico e per l’amore con cui accarezza il pallone, è a quota 27 in questa stagione. Quello che gli interessa è il pallone, riceverlo e calciare in porta. Ed è unico, all’antica, per come perde le staffe, reagisce, si infuria. Persino con quello che lui ha definito un secondo padre: perchè lui è Gonzalo, Gonzalo il cannibale. (Tratto da Il Mattino)