Il campionato di serie A si è fermato nel fine settimana e riprenderà sabato prossimo con l’incertezza in vetta che regna sovrano, ma con la stessa voglia di regalare agli appassionati del calcio femminile un finale con i fiocchi. Una squadra che si sta mettendo in evidenza è il Tavagnacco e ilnapolionline.com ha intervistato il suo team manager Gabriele Chersicola sul momento delle friulane e sul movimento femminile.
Il Tavagnacco ha due rendimenti, ottimo con le prime, meno semplice con le piccole, da cosa è dovuto questo atteggiamento in campo? “Credo che sia una questione mentale, con le grandi riusciamo a giocare in maniera sciolta e disinvolta, mentre contro le così dette piccole entriamo in campo con poca concentrazione. Sabato prossimo avremo in casa il Sud Tirol e in quella circostanza dovremo avere un atteggiamento completamente diverso dalle precedenti gare”.
Nel mercato di Gennaio avete acquistato per la difesa una “vecchia” conoscenza della Carpisa Roberta Filippozzi. Come giudichi il suo rendimento? “Roberta non ha avuto alcuna difficoltà ad inserirsi nel gruppo Tavagnacco. Il suo segreto è quello di lavorare sodo ed ha molta voglia di fare. Da questo punto di vista sono contento del suo rendimento ed è un onore averla nella nostra rosa”.
A tuo avviso qual è il segreto del Tavagnacco che ogni anno se la gioca con successo per i primi posti in classifica? “Io non credo che ci sia un segreto in particolare, ma l’entusiasmo delle più esperte che danno una grossa mano alle più giovani. In più c’è da aggiungere che il mister Di Filippo e il suo staff stanno facendo un ottimo lavoro, quindi tutto questo ci rende una squadra forte e compatta al tempo stesso. Siamo sulla strada giusta ed abbiamo ampi margini di miglioramento”.
Delle squadre fino ad ora affrontate, quella che ti ha maggiormente impressionato per gioco e non solo. “La compagine più completa senza ombra di dubbio è il Brescia, ma l’aspetto che rende il campionato più incerto è che sarà incerto fino alla fine. Una serie A così aperta in vetta può essere un bene per l’intero movimento femminile italiano e perciò fare previsioni su chi conquisterà il tricolore non è semplice”.
Hai parlato di movimento femminile, cosa manca a tuo avviso per spiccare definitivamente il volo? “Purtroppo in Italia è una questione di cultura, si guarda al calcio femminile con molta diffidenza. La mia impressione è che ci vuole una scossa per far si che queste persone si avvicinino al nostro mondo e che vengano coinvolti nuovi investitori per dare maggiore solidità al movimento in rosa”.
Intervista a cura di Giuseppe Sacco
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