Parliamo del centrocampo – di Gabriella Calabrese: “Non bastano i muscoli del capitano!”

Una buona squadra è quella che può disporre di un buon centrocampo: è una delle teoria condivise del mondo del calcio. Peccato che questo non sia sinonimo di vittoria, perchè ieri sera, al San Paolo, la mediana azzurra ha fornito una prestazione di livello, ma a passare il turno sono stati gli spagnoli del Villarreal. Da sinistra: Hamsik, Valdifiori, David Lopez, è questa la cerniera azzurra che controlla la gara con un pressing organizzato e riesce sempre a fare da filtro. In cabina di regia c’è Valdifiori, il signore delle verticalizzazioni e, infatti, se ne vedono molte. Per Higuain, certo, ma quando vengono respinte dalla difesa “gialla”, diventano ottime per gli inserimenti degli esterni e dei centrocampisti stessi. E’ proprio in questo modo che nasce il gol-illusione del capitano. Dopo un periodo negativo, Hamsik riprende la sua corsa. Ci mette tutto Marekiaro, cuore, tecnica e l’ intelligenza tattica che lo contraddistingue: mostra i muscoli, ma non basta. Si inserisce, si fa trovare bene e si fa vedere. I suoi movimenti, con e senza palla, regalano soluzioni agli azzurri, mentre un coriaceo Lopez crea densità a centrocampo, arriva addirittura al tiro e sostiene la mediana con ripiegamenti difensivi ed una gran fase di non possesso. A Valdifiori si chiedeva personalità, e l’ex Empoli la mette tutta in campo. Illumina, verticalizza e crea scompiglio con i suoi lanci nell’ area avversaria. Per la sua minore sostanza fisica c’è un Lopez che tampona. E’ vero, una buona squadra nasce e si forma da un buon centrocampo. Quello europeo del Napoli non delude, ma si infrange su un tiro beffardo che, malignamente, con traiettoria assurda, si va ad accomodare alle spalle di Reina. La differenza è tutta lì. Forse.

a cura di Gabriella Calabrese

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