Il punto della situazione – di Riccardo Muni: “La via per uscire dal tunnel”

Nel monday night, il Napoli era chiamato all’immediato controsorpasso alla Juve che, dopo quindici vittorie di fila, non era andata oltre il pareggio a reti inviolate al Dall’Ara di Bologna. Un punto in più o uno in meno rispetto alla vecchia signora, era l’interrogativo degli oltre cinquantacinquemila cuori azzurri presenti al San Paolo. In fondo si poteva fare. Il Milan, sebbene fosse squadra più quadrata rispetto a quella affossata all’andata, non pareva (…e non era…) un ostacolo insormontabile. Purtroppo il Napoli ha pagato a caro prezzo l’unico errore commesso dalla difesa, incassando da Bonaventura il gol dell’1 a 1 che inchiodava il risultato fino al novantesimo. Tutto da rifare o, meglio, tutto ancora da fare per la squadra di Sarri, che mantiene dalla Juve il ritardo minimo in classifica. Al di la dell’errore difensivo, il Napoli sembra attraversare un momento di appannamento fisico, che non giova ad affrontare le pressioni a cui la squadra è sottoposta. E’ mancato anche quel pizzico di fattore C, come Sarri ha candidamente ammesso a fine gara e come dargli torto? Basti pensare a quel palo che ha negato a Mertens il gol del 2 a 1…questione di centimetri e si racconterebbe di un primato riacciuffato. Un primato solo sfiorato, dopo il gol piuttosto rocambolesco di Insigne, ma sfuggito a fine primo tempo. Così come sembra questione di centimetri la lotta punto a punto in vetta alla classifica, con il Napoli e la Juve che sembrano non voler mollare un solo centimetro all’avversario. Purtroppo ogni punto perso da qui alla fine del campionato peserà e peseranno anche gli impegni infrasettimanali di coppa, sia per lo sforzo fisico e nervoso che comportano, sia per le partite di campionato non giocate mai in contemporanea.

Tornando al match di lunedì sera, sono apparsi in affanno due pilastri del centrocampo, Allan e capitan Hamsik, entrambi a corto di fiato e di idee, che alla lunga sono rimasti imbrigliati nella fitta rete di uomini predisposta dal tecnico rossonero, Mihajlovic. Di contro va sottolineata la grinta di Jorginho che si è scoperto leader in campo e fuori e le dichiarazioni del regista carioca, rilasciate a fine gara, lasciano ben sperare i tifosi partenopei…i giochi in vetta sono tutt’altro che chiusi e la squadra di Sarri non ha alcuna intenzione di abdicare. La settimana appena conclusa passerà alla storia come una tra le meno fortunate della storia, in cui il Napoli ha giocato più e meglio dei propri avversari, ha spesso dominato, raccogliendo nulla o quasi. Una settimana in cui la dea bendata ha voltato le spalle al ciuccio, lasciando tutti con l’amaro in bocca e con la paura di risvegliarsi, di colpo, dal magnifico sogno cominciato a settembre…che il Napoli riesca a trasformare la rabbia accumulata ed espressa da Jorginho, in energia positiva per ricominciare a macinare gioco e vittorie? L’auspicio è questo…si starà a vedere. La via per uscire dal tunnel appare complicata da trovare, probabilmente più di quanto non lo sia e sulla propria strada il Napoli troverà prima il Villarreal, nel return match di Europa League e poi la Fiorentina, squadra in ripresa dopo il periodo di flessione, nel secondo monday night consecutivo. Impegni tutt’altro che agevoli ma che metteranno la parola fine al febbraio di fuoco, mese in cui il Napoli ha oggettivamente raccolto meno di quanto avesse meritato. All’approssimarsi del mese più difficile della stagione azzurra, l’auspicio fu quello di rimanere in scia delle squadre di vetta…con un piccolo grande sforzo e con l’occhio benevolo della fortuna, si potrebbe tagliare questo traguardo intermedio che potrebbe voler significare molto. Per uscire dal tunnel dell’ultima settimana occorrerà lo sforzo di tutti, in primis del tecnico Sarri che, con una buona dose di coraggio, potrebbe gettare nella mischia qualcuno dalla panchina, per far rifiatare qualche pedina affaticata. Saranno però i leader del gruppo, da Reina a capitan Hamsik, passando per Jorginho ed il Pipita Higuaìn, a dover prendere per mano la squadra e traghettarla fuori da questo piccolo periodo di flessione, zittendo i soliti criticoni che hanno colto la palla al balzo per rimarcare le lacune di organico del Napoli, al cospetto di quelle superpotenze del nord che, ad oggi, non sono riuscite a levarsi di dosso il fiato della squadra azzurra. Il pubblico azzurro, ancora una volta encomiabile, nonostante la delusione per il mancato controsorpasso, ha cantato il solito UN GIORNO ALL’IMPROVVISO, per dimostrare il solito incondizionato sostegno all’undici azzurro.

Riccardo Muni

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