«Abbiamo perso due punti, considerati il gioco espresso ed i gol che abbiamo sfiorato». Menichini ha sperato fino all’ultimo in un successo, ma ha anche temuto
la beffa
da parte della Salernitana: all’Arechi, contro le grandi, la squadra gira, in trasferta è disastrosa. «In casa – spiega il tecnico di Ponsacco – ci sono diecimila amici che ci spingono e a volte l
LOTITO. Mezzaroma e Lotito hanno assistito in tribuna alla gara di ieri. «Mi è piaciuta – commenta Lotito – la reazione della squadra, che ha dimostrato il proprio valore. Avremmo meritato il successo ed in parte lo abbiamo anche conseguito. Il pallone colpito da Coda di testa era dentro? Lo state dicendo voi. Ora c’è bisogno di continuità. La situazione è delicata, ma tutti dobbiamo fare un corpo unico». Poi Lotito replica allo striscione esposto in Curva Sud, in aperta contestazione nei confronti della società e della squadra. «Fa parte del gioco – dice – Il tifoso agisce in modo irrazionale. Io e mio cognato abbiamo profuso risorse: quindici milioni fin qui. Poi i risultati non dipendono dalla nostra volontà. Questa è una delle poche società solide e tranquille. Non mi risulta che Salerno abbia dato una mano a Lotito e Mezzaroma. Non c’era e non c’è la fila per la Salernitana. Noi indegni? Tutt’altro. Siamo degni perché ci abbiamo rimesso i soldi e lo abbiamo fatto per amore della città. Ad un certo punto ho deciso di tornare ad occuparmi in prima persona della Salernitana, abbiamo interrotto un percorso e ne abbiamo intrapreso un altro. Torrente? Non fu una scelta mia. Naturalmente fu da me avallata. Ma ora pensiamo al futuro. La salvezza? Non ho la sfera di cristallo. Ci proveremo fino in fondo».
Corriere dello Sport