Salernitana-Crotone 1-1, Mister Menichini: “Abbiamo perso due punti”

«Abbiamo perso due punti, considerati il gioco espresso ed i gol che abbiamo sfiorato». Menichini ha sperato fino all’ultimo in un successo, ma ha anche temuto

la beffa

Stadio Arechffa. Ed allora l’allenatore granata pensa al futuro: «Mi dispiace di non aver raccolto l’intera posta in palio. D’ora in poi dobbiamo essere più precisi nelle conclusioni». E’ evidente la discontinuità di risultati e di prestazioni

da parte della Salernitana: all’Arechi, contro le grandi, la squadra gira, in trasferta è disastrosa. «In casa – spiega il tecnico di Ponsacco – ci sono diecimila amici che ci spingono e a volte la squadra riesce ad andare anche oltre i propri limiti. In trasferta, invece, i ragazzi sono un po’ titubanti, sembra quasi che attendano gli eventi». Bagadur, non impiegato a Terni, ieri è stato molto bravo. Altrettanto bene hanno fatto Oikonomidis ed Odjer. «Le gambe e l’agonismo sono importanti in questo momento. A Bagadur – aggiunge Menichini – avevo già pensato per la partita di Terni, poi qualcosa mi ha convinto a non utilizzarlo. Ma stavolta volevo valutarlo. Questa è la strada giusta. Mancano quindici gare e dobbiamo giocare così. Creando gioco, abbiamo la possibilità di vincere. Coda? L’ho sostituito perché l’ho visto stanco, A proposito, sul suo colpo di testa mi è parso che il pallone sia entrato».
LOTITO. Mezzaroma e Lotito hanno assistito in tribuna alla gara di ieri. «Mi è piaciuta – commenta Lotito – la reazione della squadra, che ha dimostrato il proprio valore. Avremmo meritato il successo ed in parte lo abbiamo anche conseguito. Il pallone colpito da Coda di testa era dentro? Lo state dicendo voi. Ora c’è bisogno di continuità. La situazione è delicata, ma tutti dobbiamo fare un corpo unico». Poi Lotito replica allo striscione esposto in Curva Sud, in aperta contestazione nei confronti della società e della squadra. «Fa parte del gioco – dice – Il tifoso agisce in modo irrazionale. Io e mio cognato abbiamo profuso risorse: quindici milioni fin qui. Poi i risultati non dipendono dalla nostra volontà. Questa è una delle poche società solide e tranquille. Non mi risulta che Salerno abbia dato una mano a Lotito e Mezzaroma. Non c’era e non c’è la fila per la Salernitana. Noi indegni? Tutt’altro. Siamo degni perché ci abbiamo rimesso i soldi e lo abbiamo fatto per amore della città. Ad un certo punto ho deciso di tornare ad occuparmi in prima persona della Salernitana, abbiamo interrotto un percorso e ne abbiamo intrapreso un altro. Torrente? Non fu una scelta mia. Naturalmente fu da me avallata. Ma ora pensiamo al futuro. La salvezza? Non ho la sfera di cristallo. Ci proveremo fino in fondo».

Corriere dello Sport

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