SALERNITANA-CROTONE 1-1
SALERNITANA (4-4-2): Terracciano 6; Ceccarelli 6,5, Bernardini 6.5, Bagadur 6 (39′ st Trevisan sv), Franco 6 (26′ st Empereur); Gatto 6, Moro 6,5, Odjer 7, Oikonomidis 6; Coda 7,5 (24′ st Bus), Donnarummma 5. A disp.: Strakosha, Pollace, Pestrin, Tounkara, Zito, Bovo. All.: Menichini 6,5
Falli commessi: 12
Fuorigioco fatti: 1
CROTONE (3-4-3): Cordaz 8, Balasa 5,5 (1′ st Garcia 6), Cremonesi 6 (32′ st Salzano sv), Ferrari 5,5; Zampano 6; Capezzi 6, Barberis 6, Martella 6,5; Ricci 6,5, Budimir 5 (5′ st Palladino 5,5), Stoian 6. A disp.: Festa, Di Roberto, De Giorgio, Torromino Modesto, Sabbione. All.: Juric 6
Falli commessi: 15
Fuorigioco fatti: 1
MARCATORI: 20′ Stoian (C), Coda (S) 42′ pt,
ESPULSO: Terracciano (S) al 47′ st per fallo da ultimo uomo.
AMMONITI: Ceccarelli (S), Stoian (C)
ARBITRO: Ghersini di Genova 7
NOTE – Spettatori 10.691 (compreso i 5.418 abbonati); incasso non comunicato. Angoli 5-3. Rec.: 3’pt, 5’st.
Dov’è l’errore? Perché quando scivolano i titoli di coda, Salernitana-Crotone sa d’artificioso, di «falso» ideologico: non ci sono – non si sono visti – i 31 punti differenza in classifica e c’è, in quell’ora e mezza, una striscia di rimpianti ch
OCCASIONI. E’ 1-1 ma è una sfilza d’occasioni che Donnarumma demolisce di suo o con la «nobile» partecipazione di Cordaz, un portiere travestito da fenomeno; è 1-1 nel contesto di una superiorità a tratti impressionante, che capovolge le forze ed i ruoli di una domenica «diversa»; è 1-1 e comunque è calcio da applausi, tatticamente di spessore, agonisticamente entusiasmante, arbitrata signorilmente da Ghersini, infarcita di atteggiamenti diversi (il 4-4-2 muscolare e pressante di Menichini; il 3-4-3 mai vibrante e però collaudato soprattutto in chiave difensiva di Juric) ed anche di «giocate» che esprimono il senso del lavoro svolto.
REAGIRE. I 5 punti nelle 8 partite costringono la Salernitana a non avere indugi: ora che pure questa è passata, lo score è vagamente migilioranto (son diventati 6 punti in 9 gare), ma l’ultima è stata un inno al coraggio che può squarciare nuovi orizzonti e indurre a credere in una salvezza ch’è difficile, non impossibile, non giocando (sempre) in tal modo. Non lo sarà se Donnarumma (palo al 4′, dopo assist di Coda), riuscirà ad essere se stesso, un bomber che sa far male: al Crotone ha fatto poi venire la tremarella al 7′ (Cordaz a terra, che annuncia la sua prestazione), al 10′ (sul solito Cordaz da cinque metri) e al resto ha provveduto quel diavolo tra i pali (14′ e 16′, per svilire Gatto in percussione e Oikonomidis dalla distanza).
CLAMOROSO. Se i conti tornano, sono 5 chanches; e alla prima altrui (20′) Stoian spiega come si deve procedere, sotto porta: va oltre Gatto, entra di piatto sul traversone di Martella, stravolge la realtà con lo 0-1 che è bugia pura. Ma la Salernitana è «tanta», extra-large, ed ha capito che non è necessario vivere di Gabionetta (squalificato) se hai Massimo Coda, che con lo sfortunato
ANCORA LORO. Ma non c’è verso di schiodare il Crotone da lì dietro, vago tentativo di calcio all’italiana, tutta difesa e contropiede. La Salernitana ha gettato via le catene, Donnarumma (poverino) al 16′ sembra ce l’abbia fatta, ma Cremonesi gli ha appena chiuso il diagonale; al resto sta pensando Cordaz, un uomo che ha un pareggio nei guanti, perché alla Salernitana nega (20′) il 2-1 sul colpo di testa di Coda, sulla rasoiata di Gatto (21′) su una pressione che è sfiancante. Poi, come spesso accade, può essere ancora «rivoluzione»: Palladino (23′) se ne va su ribaltamento da angolo, uno contro tre, ma la spara fuori, quando ormai i suo fans stanno per esultare. E allo scadere (47′), di nuovo Palladino, ancora in ripartenza letale, costringe Terracciano all’uscita disperata, da rosso, con Ceccarelli in porta, al quale non viene chiesto di fare il Cordaz, perché il Crotone ha ben altro a cui pensare – più otto sul Pescara – e può permettersi pure una domenica in trance. Mentre la Salernitana dondola il capoccione: dov’è l’errore?
Corriere dello Sport