Gigi Castaldo si è arreso, dando forfait a causa di un infortunio con il quale stava convivendo da troppo tempo. Anche per questo il rendimento del numero 10 irpino non era stato brillante, ultimamente. A questo si è aggiunto pure il rigore sbagliato contro il Bari (paradossalmente mai l’Avellino ne aveva fruito in precedenza), intaccando notevolmente il morale dell’attaccante.
ATTACCO. Senza Castaldo, a Vicenza sarà comunque un Avellino votato all’attacco. Del resto questa è l’unica squadra andata sistematicamente a bersaglio nelle ultime 22 partite, con ben 39 retiall’attivo, quarto migliore bottino in assoluto dopo le prime tre classificate. In avanti la coppia sarà formata da Mokulu e Tavano, con quest’ultimo in ottima condizione fisica, un po’ meno sotto il profilo psicologico visto che continua a mancare realizzazioni facilissime.
Andrà inizialmente in panchina Joao Silva, ma il portoghese potrebbe essere utilizzato nel corso della gara. «In avanti mi servono certezze», ha sintetizzato Tesser spiegando: «Mokulu è in vantaggio su Joao Silva. Benjamin non sta benissimo ma ha una stazza fisica imponente che offre molte garanzie. Sulla trequarti ho solo l’imbarazzo della scelta, anche se Bastien, in partite del genere, mi svolge un ruolo di raccordo che è molto utile per sé e i compagni».
DIFESA. Completamente da inventare il reparto arretrato perché Rea è stato colpito da attacco influenzale mentre Pucino e Chiosa dovranno scontare un turno di squalifica. Tesser ha in mente le possibili soluzioni: «Jidayi potrebbe essere nuovamente utile in difesa ma potrò scegliere tra lui e Migliorini. Sappiamo tutti che Jidayi è un jolly che sa fare bene anche in difesa oltre a essere importante e utile nel settore di centrocampo. Mancano tre elementi nel reparto difensivo, siamo contati e quindi è probabile che torni dietro». Come pure potrebbe metterlo inizialmente in panchina e decidere se utilizzarlo a gara in corso in un settore o nell’altro. In questo caso si partirebbe con il quartetto arretrato formato da Pisano, Biraschi, Migliorini e Visconti. Il centrocampo farebbe infine affidamento su Arini, Paghera e Gavazzi con Sbaffo (oppure Insigne) a fare da raccordo con la coppia avanzata. Resterà ancora a riposo capitan D’Angelo, le cui condizioni fisiche non consentono un apporto massimo alla squadra.RENDIMENTO. La vittoria manca dal derby vinto contro la Salernitana. Troppo tempo, più di un mese da quel giorno. Un punto nelle ultime tre gare per l’Avellino, dopo un periodo brillante costituito da sei vittorie consecutive (ultima proprio quella contro i cugini granata) e un pareggio ottenuto a Modena. Poi lo stop interno contro il Cagliari, quello pesante di Novara (4-1), quindi il pareggio interno nello scorso turno al cospetto del Bari. L’Avellino vuole ripartire proprio da quel pari casalingo per mettere assieme una nuova serie positiva, possibilmente lunga. «Vogliamo riprenderci bene facendolo attraverso una vittoria. I pareggi non si snobbano ma non devono essere il punto di partenza perché vincere offre un sapore diverso. Nello stesso tempo non dobbiamo sottovalutare il Vicenza che meriterebbe una classifica sicuramente migliore rispetto alla posizione che occupa. E’ una squadra che vanta una struttura importante, evidenziata nella gara a Pescara, dove avrebbe potuto vincere. Noi dovremo affrontare l’avversario senza presunzione ma soprattutto senza paura evitando, nello stesso tempo, di esporci a contropiede assurdi, come è avvenuto a Novara».
Corriere dello Sport