La gara del “Madrigal”, una fotocopia di quella dello Juventus Stadium: tatticamente buona, con il Napoli che tiene palla a metà campo, senza rendersi pericoloso come al solito, con gol “beffa” nel finale, quando lo 0-0 sarebbe stato più giusto. Con la differenza che a guidare l’attacco azzurro, in Spagna, c’è stato Manolo Gabbiadini. L’ombra pesante e scura di Higuain pare averlo avvolto, e l’ex blucerchiato non riesce a venirne fuori. Non punge e la difesa avversaria non ha particolari problemi nel tenerlo a bada. Certo, il tridente atomico risulta inceppato anche quando in campo entrano Insigne ed Higuain, fatto sta che una cosa appare ormai chiara: Gabbiadini non è l’alter ego del Pipita, lui non è una prima punta. E, nonostante di alibi il bergamasco ne abbia più di uno, il Napoli, in questo momento, ha bisogno più che mai di Higuain. Uno che è noto, giocherebbe sempre, pure a carte, a cui forse non serve una riserva. Manolo e Gonzalo sono diversi, come la notte e il giorno: uno si lamenta per ogni cosa, si arrabbia, i compagni lo conoscono e sanno che è fatto così, l’ altro pare si faccia scivolare tutto addosso, impassibile: perso nell’ incubo Higuain. (Tratto da Il Mattino)