Un po’ come tutti, napoletani in primis, anche Cesare Prandelli stenta: «Io davvero faccio fatica a credere che non sia finita in parità». L’ex ct dell’Italia, però è convinto che quello inferto agli azzurri a Torino non sia affatto un colpo di knock out. «Certo, fa male e non sarà facilissimo rialzarsi: ma penso che l’entusiasmo con cui gli azzurri sono stati accolti a Capodichino, avrà già contribuito a rianimarli e a scuoterli».
Prandelli, la regola delle regole di Juve-Napoli è stata:meglio badare a non prenderle? «Ma no, la regola delle regole è che in 90 minuti può anche succedere di perdere una partita con un tiro deviato che il portiere non riesce a raggiungere. È il calcio: la regola delle regole è che non ci sono regole e che spesso la fortuna fa la differenza».
Lo ha detto anche Sarri. «Non ha torto. Magari lui lo dice da diretto interessato, ma dopo aver visto 88 minuti di Juve-Napoli nessuno al mondo avrebbe pensato che una delle due squadre sarebbe riuscita a far gol».
Allegri ha vinto la partita nel momento in cui ha dato l’impressione di non volerla più vincere. Non trova? «Certo,visti i cambi che ha fatto l’impressione è che non volesse correre particolari rischi e che volesse fermare le eventuali ripartenze. Ma alla fine, la svolta è arrivata proprio da quei cambi…»
Ma questa è la Juve, lo sa bene: è capace di tirar fuori il coniglio dal cilindro magico. «Per tutto il tempo Allegri e Sarri si sono affrontati con una convinzione: quella di voler limitare i pericoli al minimo».
Insomma, attacchiamo ma con prudenza? «Ed è andata così: nessuno ha veramente osato. Perché sono state delle rarità, per esempio, le volte in cui gli esterni delle due squadre hanno raggiunto la profondità».
Perché? «Perché le attenzioni principali erano a quello che succedeva alle loro spalle. Le indicazioni dei tecnici erano chiare: preoccupatevi di non far fare danni a quelli che vengono verso di voi. E sotto questo aspetto il loro lavoro è stato eccezionale. Callejon, per esempio, quante volte è andato al cross?».
Ne esce ridimensionato il Napoli? «Ma neppure un po’. Anzi, ne esce mandando un segnale chiarissimo: gli azzurri sono l’anti-Juve e lo saranno fino in fondo».
Si è divertito? «Se si contano i tiri in porta, dovrei dire di no. Ma tatticamente e agonisticamente è stato uno spettacolo eccezionale giocato da due squadre che hanno mostrato una grande organizzazione di gioco».
Il trionfo delle difese, intende? «Quella del Napoli si è espressa subito secondo i suoi canoni: subito molto alta. Quella della Juve è stata diversa perché le indicazioni che Allegri ha dato ai suoi erano differenti…».
Ovvero? «Ma è evidente che a Bonucci e a Barzagli sia stato chiesto la massima attenzione sugli attaccanti azzurri nei vari “uno conto uno”. E infatti, né Higuain né nessun altro hanno trovato lo spazio per girarsi verso la porta. Di errori individuali non ce ne sono stati nel corso della gara».
Tratto da Il Mattino