Mai come adesso bisogna stare tutti uniti. Il primo che scende dal carro dei vincitori, poi non ci potrà più risalire. La sconfitta con la Juventus non deve creare falsi allarmi. Il Napoli è stato all’altezza di un’avversaria che a giugno scorso ha giocato la finale di Champions League. Se qualcuno pensava che si andasse allo Stadium a strapazzare la Signora si è sbagliato di grosso. Al di là dei facili entusiasmi e della consapevolezza della forza degli azzurri, bisogna mettere in conto che la Juve è sempre la Juve. E l’ha dimostrato con una cavalcata incredibile che l’ha portata al primo posto in classifica dopo quindici vittorie consecutive. Certo, si potrà dire che il Napoli sembrava volersi accontentare del pareggio, che, comunque, gli avrebbe permesso di rimanere in testa alla classifica con un +2. Ma non mi sembra che i bianconeri ci tenessero così tanto a vincere. Non a caso Allegri, per evitare brutte sorprese, stava finendo la partita con un 5-4-1. Certo, poi il tecnico livornese è stato premiato più del previsto con il gol di
Zaza, ma fino all’87’ la partita era stata molto equilibrata e lo 0-0 sarebbe stato bene pure a lui. Si sono sprecati i complimenti nei
confronti del Napoli. Segno che Higuaìn e compagni si sono fatti rispettare fino alla fine dimostrando di meritare le posizioni alte
della graduatoria di serie A. In questo momento si deve evitare a tutti i costi di fare i processi a Sarri e ai suoi ragazzi. Un ko ci può stare con chi comanda in Italia da quattro anni e mezzo. L’importante è non pensare che il giocattolo si sia rotto. Anzi, può divertire ancora. Difesa e centrocampo hanno funzionato bene. L’attacco è venuto meno ma non per questo bisogna gridare allo scandalo. D’altronde, se Bonucci non avesse fatto il miracolo, sarebbe stato Higuaìn a sbloccare la partita. Tranne il tiro di Dybala e la fortunosa rete di Zaza, non si era visto un assalto alla morte dei padroni di casa. Significa che doveva andare così. Dopo otto successi consecutivi ci può stare che si perda ingiustamente in casa della Signora. In uno stadio fatto a misura per chi vuole prevalere nei confronti degli avversari. Gli azzurri si sono fatti rispettare, Reina si è guardato la partita così come Buffon. Alla
fine a fare la differenza è stata la dea bendata, che di solito aiuta gli audaci. Stavolta è andata bene alla Juventus, vediamo la prossima volta chi godrà della fortuna. Di certo il Napoli è arrivato in vetta grazie al gioco più bello d’Italia e non con un gol all’ultimo secondo dopo una gara equilibrata. Gli avversari di turno hanno dovuto sempre alzare bandiera bianca di fronte ad una squadra molto corta, un possesso palla veloce e un attacco fortissimo. Purtroppo Higuaìn non ha dato seguito al suo grande cammino di goleador ma assolutamente non va criticato perché le sue ventiquattro reti sono state fondamentali per dominare il campionato. Non ha dato segni di squilibrio il Napoli. Ed è per questo che bisogna guardare avanti con ottimismo. I tifosi hanno
capito di poter contare su un gruppo solido e vincente ed è per questo che hanno fortificato il loro rapporto con la squadra andandola ad accogliere alle 2,30 di notte di ritorno da Torino. Non si sono perse le certezze allo Stadium. Qualcosa non ha funzionato ma è stata la Juve a costringere il Napoli a non fare il Napoli. Non ci saranno ridimensionamenti da qui alla fine. Certo, la coperta può sembrare un po’ corta ma la Signora ha segnato con il quarto attaccante. Sarebbe potuto capitare anche l’inverso con Gabbiadini se quest’ultimo avesse avuto la stessa fortuna di Zaza. Purtroppo è andata come è andata. Capitan Hamsik, dopo che Reina aveva dato il primo colpo di carica con un tweet, ha promesso al popolo partenopeo che la squadra è pronta a rialzarsi subito. Il primo posto è distante un solo punto, in palio ce ne saranno altri trentanove fino a metà maggio. Mancano tredici tappe allo scudetto e tutto è possibile. La Juventus non è sembrata così irresistibile. Ma per qualche giorno bisogna dimenticare il campionato. Adesso bisogna confermarsi in Europa. Perché vincere è sempre bello. Fonte: Il Roma