Vecchi movimenti di mercato che ora escono fuori, ne parla la Gazzetta nell’ edizione quotidiana
“Il Napoli ha provato due volte a fare lo sgambetto alla Juve per Simone Zaza, ma senza successo. Così il quarto gol stagionale del lucano brucia più di tanti altri. I bianconeri si godono il goleador di complemento (con l’eccellente media di una marcatura ogni 78’), mentre in casa azzurra pesa l’occasione persa con lui. La storia di fedeltà al club juventino nasce nel 2009, quando Beppe Marotta e Fabio Paratici sono ancora alla Sampdoria. Simone e la sua famiglia scelgono di lasciare l’Atalanta perché lusingati dal progetto blucerchiato. Poi, i due manager emigrano a Torino e quando nella primavera del 2013 Zaza fa innamorare mezza Serie A con i suoi gol ad Ascoli si accende un’asta che vede proprio il Napoli di De Laurentiis in prima fila. L’allora d.s. azzurro Riccardo Bigon offre 4 milioni alla società genovese, ma deve scontrarsi con la volontà del centravanti: lui preferisce l’offerta di Marotta e Paratici, di loro si fida. È la società di Agnelli lo acquista per soli 3 milioni. Nella scorsa primavera si accende un’altra mischia. Ancora una volta il Napoli si fa avanti con decisione, arrivando ad offrire 22 milioni di euro al club emiliano. In scia ci sono anche Roma e Milan, a caccia di gol italiani. Ancora una volta, però, il giocatore e il club bianconero fanno quadrato. Nessun passo indietro e una chiusura-lampo della vicenda, con un esplicito riconoscimento al club di Squinzi. Infatti la Juve decide di pagare il cartellino 18 milioni di euro, nonostante gli accordi gli permettessero di riscattarlo per soli 15”