Insigne allo Stadium in cerca di un altro acuto contro la vecchia signora

Ore 19.30 di ieri. Tommaso Starace, magazziniere storico del Napoli, tra i pochissimi reduci dei grandi tronfi azzurri, posta sul suo profilo Twitter una foto di Diego Armando Maradona che da Dubai mostra, in quel preciso istante, una maglia di Lorenzo
Insigne, che gli è stata recapitata di recente (insieme a quella di Mertens). Una sorta di passaggio di testimone in vista della partita più importante. Juventus-Napoli non è una sfida qualunque, Maradona lo sapeva bene e la giocava di conseguenza. Lorenzo Insigne non ha il numero 10 sulle spalle, ma sta provando in queste ore le stesse sensazioni che animavano il Pibe prima dei faccia a faccia con la Vecchia Signora.
LA BUCA D’ANGOLO –  Maradona era napoletano dentro, Insigne è napoletano di nascita. Un bambino di Frattamaggiore
patito per il calcio (a casa mangiava «pane e pallone» con il papà e i fratelli) e cresciuto nel vivaio della squadra del cuore ma nel mito di Ale Del Piero. Come potrebbe essere per lui una serata normale quella dello Stadium? Non lo sarà, per mille ed un motivo. Ha conquistato tutti, Sarri ed i tifosi, nella partita di andata. Già era in un gran momento di forma, ma il gol alla Juventus
è stata una sorta di consacrazione. Rivedetevi l’esultanza, il bacio alla maglia e la corsa impazzita: quel colpo di biliardo finito in buca d’angolo alle spalle di Buffon ha certificato in maniera definitiva la crescita di Insigne.
RAPPER DEL GOL –  Lo scugnizzo si è fatto uomo ed ha realizzato il sogno espresso a Dimaro, in occasione del suo primo ritiro
con il Napoli: «Segnare un gol alla Juventus». Lo disse con l’accento sulla u finale, come si usa da queste parti. Insigne non sarà un principino come Marchisio ma ha grande eleganza in campo. Fuori il look è più da rapper e forse per questo Clementino, uno dei cantanti favoriti per la vittoria finale a Sanremo, gli ha dedicato di recente una delle sue strofe. Il video si può trovare su YouTube, Lorenzo ha molto apprezzato. Sul terreno di gioco stasera Lorenzo dovrà tenere i toni alti per stare dietro a
Lichtsteiner e poi cercare l’acuto vincente. È già arrivato in doppia cifra quanto a gol fatti mentre gli assist confezionati sono nove. Un’altro ancora e sarà «doppia doppia».
DAI TIFOSI AL TIFOSO  – Legittimo aspettarsi una giocata delle sue, Lorenzo è l’uomo delle grandi partite nei grandi stadi: ha segnato all’Olimpico, due reti quasi in fotocopia, nella finale di Coppa Italia 2014 contro la Fiorentina, si è ripetuto (sempre con una doppietta) quest’anno a San Siro contro il Milan. Vuole lasciare un ricordo anche allo Juventus Stadium, imprimere la sua
firma su quella che sarebbe un’impresa che contribuirebbe a «scrivere un altro pezzo di storia». Recitava così uno degli
striscioni esposti ieri a Capodichino. Dai tifosi al tifoso. Insigne ha recepito il messaggio. Fonte: G. Monti su gasport

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