APPROFONDIMENTO – Un sogno in bianco e nero o a colori?

Vesuvio – Mole. Maradona – Platini. Azzurro – bianconero. Sud – nord. Operai – imprenditori. Higuain – Dybala. Tradizione latina – tradizione italiana. Irriverenza – Conformità. Napoli – Juventus. E’ la sfida degli opposti, che si attraggono per mettersi alla prova e prendersi lo scettro. E’ la partita dell’anno, da qualche anno a questa parte. E’ il duello tra due modi diversi di intendere il calcio dentro e fuori dal campo. Se una squadra è l’espressione della città, la sua difesa a oltranza. L’altra è apolide, dal greco a polis ovvero senza patria. Non una gara qualunque quindi, ma qualcosa in più. Molto di più perché mette in palio una fetta di tricolore. L’attesa aumenta, l’adrenalina sale. Ormai non si aspetta altro che vedere quel pallone roteare per dare moto ai propri sogni. Altro che finale di Sanremo, altro che partita registrata, le gioie e i dolori saranno tutti rigorosamente live. Dallo Juventus Stadium no perché ai supporters partenopei è stato posto il vieto, ma davanti al televisore sì. 4 – 3 – 3 contro 4 – 3 – 1 – 2, mentalità offensiva contro capacità difensiva, con i numeri a parlare chiaro. Record su record per entrambe le compagini che sono destinate a veleggiare insieme verso la vetta della A. Una per provare l’emozione Scudetto per la terza volta nella propria storia, l’altra per la quinta consecutiva. Hamsik – Pogba. Fantasia – tradizione. Insigne – Marchisio. Juventus – Napoli, a voi.

a cura di Francesca Flavio

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