Lazio-Napoli, 4-3-3 per Sarri, con Lopez al posto dello squalificato Allan ed una catena di destra da inventare. Dall’ altro lato Pioli si mette a specchio, ma l’assenza di Biglia da subito risulta evidente. E’ il Napoli a fare la partita, com’era prevedibile, mentre i padroni di casa agiscono dietro la linea della palla. L’aggressività degli azzurri ed il loro giro palla mettono in difficoltà gli uomini di Pioli, con il Napoli che sfrutta in ampiezza e lunghezza tutto il campo e tutti gli spazi. Dopo aver acquisito il doppio vantaggio, e visto un Higuain vero regista offensivo della squadra, gli azzurri calano i ritmi e provano a gestire la partita. Certo, quando gestisce, il Napoli smette di essere spettacolare e la minore intensità non favorisce la manovra azzurra, ma la partita non appare mai in pericolo, non si ha mai l’impressione che la Lazio possa impensierire gli azzurri. Jorginho, per tutta la gara, gestisce palla con intelligenza e pazienza, provando a verticalizzare ogni volta che può: è lui che trova Callejon per il passaggio vincente per il primo gol. L’ammonizione rimediata a fine gara lo terrà fuori con il Carpi, ma arruolabile per lo Juventus Stadium. Hamsik non riesce ad essere incisivo e decisivo come nelle ultime occasioni, ma il suo apporto in fase di non possesso ed il sacrificio a vantaggio della squadra sono preziosi. Così come il lavoro svolto da Lopez che, di sicuro non ha il dinamismo di Allan, ma il compito di creare densità a centrocampo lo porta a termine diligentemente.
a cura di Gabriella Calabrese