Prima della gara di andata, Sarri aveva elogiato Saponara, ed il calciatore aveva risposto alla grande; stavolta il tecnico studia invece come annientarlo, e ci riesce. Smentito chi pensava potesse sacrificare Hamsik, l’allenatore azzurro sceglie di costruirgli attorno una specie di gabbia formata da Allan e Jorginho.
Il trequartista empolese finirà poi con l’ essere sostituito da Giampaolo. La mediana azzurra è praticamente perfetta: giro palla veloce e preciso, a sfruttare gli spazi concessi dagli avversari, sfondamento centrale alternato al gioco sulle fasce, cambi di gioco frequenti, ampiezza totale della manovra, pressing alto e densità in fase di non possesso. Gira tutto alla perfezione e, anche dopo il gol casuale dell’ Empoli, il ritmo non cambia. Hamsik è sontuoso nel suo cucire i reparti, palloni precisi, mai banali, studiati. Cresta alta, viso alla porta, vede gli inserimenti ed i tagli dei compagni ed è spettacolare quando va in slalom, come il miglior Alberto Tomba. Deve preoccuparsi poco dell’ interdizione, perchè le geometrie di Jorginho sono inappuntabili e l’italo-brasiliano non disdegna, al bisogno, di arretrare davanti alla difesa, opponendo un buon filtro, divenendo così il primo difensore. Accanto a lui, un Allan stratosferico che, anche con una calcolatrice, non permette di tenere il conto dei palloni recuperati. Peccato per l’ammonizione rimediata che lo costringerà a saltare la trasferta di mercoledì, quella che opporrà il Napoli alla Lazio. L’ex Udinese dimostra, partita dopo partita, di avere un dinamismo eccezionale, ed offre una quantità “fisica” che permette alla squadra di rifiatare e recuperare spazi e terreno. Una mediana dal mix perfetto, una mediana che manovra, insegna, illumina. Una mediana capolista.
a cura di Gabriella Calabrese