Ciccio Baiano, napoletano di via Epomeo, ha osservato, vissuto, guardato Maradona. Ha imparato dal Pibe, ma per esplodere dovette andar via da Napoli, perchè in quel Napoli era difficile farsi strada. Prese la strada verso Empoli, e la sua vita cambiò. Qui incontrò Laura, che sarebbe diventata sua moglie, e mise su famiglia. L’Empoli è praticamente casa sua. Vive a Firenze, allena a Scandicci.
Conosce il prossimo avversario del Napoli meglio delle sue tasche. «Seguo da vicino l’Empoli conosco tutti lì. Sanno fare calcio, hanno la giusta mentalità della squadra di provincia. Investimenti mirati, grande cura del vivaio, fiducia nei giovani: è così che si cresce».
E poi un ambiente che non mette pressione. «Di più: ti lascia lavorare in pace. È la logica dei piccoli centri».
Sarri è stato suo allenatore nella Sangiovannese. «Vincemmo il campionato di C2, mi colpirono la sua umiltà e la totale dedizione al calcio. Pensavo arrivasse prima in una big, quando l’ha preso il Napoli non mi sono sorpreso. Casa sua è distante pochi chilometri dalla mia».
Quanto è importante la componente societaria?«Sposare il progetto Sarri significa condividere le scelte e dargli tempo, tantissimo tempo. A Empoli è stato supportato alla grande, a Napoli all’inizio non c’è stata la stessa pazienza. Ma occorre averne sempre perché Sarri farà divertire i napoletani per tanti anni».
C’è anche una forte amicizia tra i due club. «Negli anni molti giocatori vanno e vengono da Napoli ed Empoli. Adesso che è arrivato Sarri, i rapporti sono diventati più solidi».
Fonte: IL Mattino