Da tre settimane la squadra di Maurizio Sarri, con molta sorpresa da parte di tutti, tifosi in primis oltre che stampa e addetti ai lavori, guarda tutti dall’alto di un primato raggiunto non per caso. Il primato è frutto del lavoro sul campo, iniziato la scorsa estate nel ritiro di Dimaro, di serietà, di professionalità e di idee chiarissime da parte del tecnico e dei calciatori del Napoli. Il pubblico partenopeo sta dando dimostrazione di grandissima maturità, evitando voli pindarici, bellissimi e potenzialmente devastanti, ma è onnipresente al fianco della squadra…partita dopo partita. Il massimo sostegno alla squadra ha il proprio emblema in quell’abbraccio romantico, bellissimo, fiabesco, che al termine di ogni partita rappresenta un momento quasi di intimità tra i tifosi azzurri e la squadra.
Quel motivetto orecchiabile diventato ormai famoso, UN GIORNO ALL’IMPROVVISO, la squadra che canta e salta sotto la curva ed insieme alla gente di Napoli, rappresenta una sorta di patto tra spogliatoio e tifosi…il primo che in ogni partita dà fino all’ultima goccia di sudore per la maglia che indossa, onorandola; i secondi che si sentono a giusta ragione orgogliosi di coloro che difendono i colori della squadra del cuore. Non c’è il D10S che da solo riusciva a mettere sotto scacco lo strapotere del nord, facendosi paladino di un’intera città, ma c’è un gruppo che, come un corpo unico, vorrebbe emulare le gesta di colui che, dalle parti di Parthenope, è stato e sempre sarà il più grande ed il più amato di tutti. Le critiche spesso inopportune, che qualcuno ha mosso ai festeggiamenti a fine di ogni partita, hanno avuto la sgradevole sensazione dell’intimità violata. Tuttavia, c’è qualcosa che lascia l’amaro in bocca ai tifosi azzurri. Va da se che la vittoria della Juve, di misura contro la Roma, abbia incupito i supporters del ciuccio che, sotto sotto, speravano in un risultato positivo della squadra di Spalletti…ed è mancato davvero poco!
Una sensazione bruttissima, che lascia l’amaro in bocca e che preoccupa i tifosi, molto più che l’eccessiva euforia parrtenopea che potrebbe distrarre la squadra. La settimana passata, c’è stato chi ha tentato di gettare fango sull’azzurro al fine di destabilizzare l’ambiente. Per fortuna tutto è rientrato ma quanta fatica e quante chiacchiere spese inutilmente! Chissà se per il labiale di De Rossi si scomoderanno nuovamente Le Iene e Striscia. Si da risalto anche alle dichiarazioni di Dybala, secondo cui il Napoli è Higuaìn-dipendente mentre la Juve gioca in undici. Solo un consiglio: caro Dybala, non lasciarti condizionare dall’ambiente in cui giochi, rischi di fare figure che non meriti di fare…soprattutto considerato che, se Higuaìn è senza dubbio la punta di diamante, il valore aggiunto della squadra azzurra, anche contro la Samp sono andati a segno quattro giocatori diversi. Questo clima piuttosto surreale, si aggiunge all’annoso problema dei cori razzisti nei confronti di Napoli, vergogna che si è arricchita di un nuovo, triste episodio in quel di Genova. Da tempo auspichiamo una soluzione definitiva a questo problema, soluzione che, purtroppo, appare sempre più remota. Se una parte della stampa, mette a confronto il razzismo con i fischi agli avversari, significa che siamo ben distanti dalla soluzione del problema. Ma siamo napoletani e non saremo MAI razzisti, piuttosto risponderemo con l’ironia sottile (…e quindi non comprensibile a tutti…) degli applausi a chi invita il Vesuvio a sterminarci e chi ci da di colerosi e terremotati. Quella parte della stampa nazionale chiosa invitando a provare ‘…a tifare col cuore e a ragionare con la testa, per una volta: si può fare…’ Sarebbe il caso di giudicare con altrettanto cuore e ragione! Per dirla sempre con mister Sarri, il pensiero deve essere solo uno: EMPOLI!
Riccardo Muni