E’ il difensore centrale del San Vito, lo rincorre, inciampa, lo tocca male. Lui si accascia, è dolorante, si tocca la caviglia destra. Castelvolturno ha ancora negli occhi lo strano infortunio di Grassi ed è immediatamente presa dal panico. Prova ad alzarsi Gonzalo, poi si ferma. Sarri gli fa cenno di uscire, la domanda si ferma sulla bocca di tutti: “Che si è fatto?” E’ arrabbiato il Pipita, glielo si legge negli occhi. E’ sconvolto Valerio Esposito, l’autore del fallo: “Sono inciampato nella corsa, sono il killer del mio idolo. Gli ho chiesto scusa, ditemi che non è nulla di grave”. Entrambi escono dal campo, uno porta la sua preziosa caviglia in infermeria, l’altro è troppo turbato per riprendere a giocare. “Riposo precauzionale”, viene poi comunicato, e tutti tirano un sospiro di sollievo, la caviglia non si è neanche gonfiata, domani il Pipita si allenerà regolarmente. Chi l’aspetta all’ uscita dal centro tecnico nota che va via a passo normale, nota l’assenza di ghiaccio. Tutto si risolve con una grande paura, ma vedendo il suo “eroe” a terra e pensando a quello che poteva significare, tutta Napoli ha tremato. Ad un Pipita fermo ai box, Napoli ed il Napoli si rifiutano addirittura di pensare. (tratto da il Mattino)