Daniele Croce: “Vista l’accoglienza avuta dai campioni azzurri, sapevo che Sarri avrebbe fatto grandi cose!”

Il passato ed il presente di mister Sarri si incontrano domenica pomeriggio al San Paolo. Arriva l’Empoli di Gianpaolo, il suo Empoli. In Toscana c’ era chi sul percorso vincente del tecnico ci avrebbe scommesso, perchè lo conosceva e lo conosce bene. «Non ho mai avuto dubbi sul percorso di Sarri a Napoli, se non sulla possibile accoglienza che avrebbe ricevuto da giocatori così importanti». Daniele Croce, 33 anni, ha rappresentato per l’allenatore del Napoli un po’ la coperta di Linus. L’ha seguito nel suo percorso da Pescara, stagione 2005-2006, a Empoli, dove gioca anche quest’anno, passando per Arezzo, Alessandria e Sorrento. Sempre insieme e sempre su esplicita richiesta di Sarri.

Nessuno più di lei ci può raccontare l’evoluzione di Sarri. «Abbiamo vissuto insieme tante esperienze diverse in epoche diverse: dall’ inizio della sua carriera fino ad un anno fa, quello che è stato il punto più alto. Fin da subito si vedeva che era molto preparato e aveva grandissime idee, ma forse era ancora troppo rigido in alcuni aspetti. Poi, con il passare degli anni, ha capito che nel calcio vanno smussati lati del carattere ed ora è un allenatore completo».

Dopo tanti anni insieme ha imparato a conoscere anche il tecnico fuori dal campo? «Cerca di stare molto sulle sue, non lo vedrai mai in giro per la città. Il rapporto umano con i calciatori lo instaura in campo. Anche io che l’ho avuto per tanto tempo, fuori l’avrò visto due o tre volte al massimo. Pensa e parla di calcio 24 ore su 24 nonostante sia una persona culturalmente elevatissima. Parlare con lui fuori dal campo ti mette in soggezione per la sua grande preparazione».

Dovendo scegliere una delle tante esperienze vissute insieme, quale metterebbe al primo posto? «Dico Empoli. Eravamo finiti in categorie inferiori senza troppe aspettative e per tutti e due è stata una rinascita. Credo che la promozione in serie A sia stato il successo più importante per entrambi. Ma se posso aggiungo l’esperienza ad Alessandria perché anche quello è stato un anno bellissimo».

Sarri le ha chiesto di raggiungerlo a Napoli? «A dire la verità no. Nonostante conosca la stima che nutre nei miei confronti so che sono situazioni diverse. Non penso di essere un profilo da Napoli e poi lui sa benissimo il rapporto che ho con Empoli dove penso di rimanere ancora a lungo».

Come è stato ripartire quest’anno a Empoli senza Sarri? «Sapevamo di non essere Sarri-dipendenti. La nostra è una squadra che alla base ha grosse potenzialità, abbiamo tanti ragazzi giovani e di grande valore. Sarri ci ha formato anche dal punto di vista mentale e gliene siamo tutti grati, ma fa piacere dimostrare che siamo stati in grado di fare tesoro dei suoi insegnamenti riuscendo a fare bene anche in questa stagione».

(tratto da Il Mattino)

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