Roberto Soriano, emigrante al contrario, nato in Germania da genitori originari di Sperone, in provincia di Avellino, sa che a 25 anni non si vive rimpiangendo i treni passati ma pensando a quelli
futuri, che potrebbero anche portarlo all’Inter. «Inutile parlare ancora del mancato matrimonio con il Napoli di questa estate. Non è successo e basta». È il grande assente della sfida di oggi a Marassi.
Che gara sarà Sampdoria-Napoli? «Bella e difficile. E mi spiace molto non poterla giocare a causa della squalifica. Il Napoli è forte e non è primo per caso. Non credo che inciderà sulla loro prestazione l’eliminazione della Coppa Italia. Invece, sono convinto che peserà sulla partita la nostra sconfitta con il Carpi: abbiamo il dovere e la voglia di riscattarci e, in casa nostra, abbiamo sempre detto la nostra, esaltandoci soprattutto nei grandi appuntamenti: con la Roma, con l’Inter, nel derby».
Higuain è davvero il più forte di tutti in questo momento in Italia? «Per lui parlano i numeri: 20 gol in 20 partite. Con le sue qualità, Higuain finalizza al meglio il gioco e la personalità della squadra».
Con Montella come è cambiata la Sampdoria? «Nell’organizzazione del gioco, nella preparazione di ogni dettaglio. Cerchiamo di sfruttare al meglio le nostre caratteristiche, ma in un contesto tattico organizzato e preparato in settimana».
Tra chi sarà la lotta per lo scudetto?«In questo momento lo scudetto se lo stanno giocando Napoli, Juventus e Inter, ma non credo che questa possa essere una situazione definitiva: c’è molto equilibrio quest’anno e tutti i pronostici possono essere ribaltati dai risultati»
Come si sarebbe visto nel Napoli di Sarri? «Sinceramente non ci ho mai pensato perché io sono un ragazzo che vive di realtà e la mia realtà era ed è la Sampdoria».
Torna ancora a Sperone?«Ci torno sempre molto volentieri, perché lì vivono ancora tutti i miei parenti, anche se recentemente non ci sono stato perché mamma, papà e fratello vivono in Germania. Però sento sempre i parenti e sono orgoglioso che lì ci siano le origini della mia famiglia».
Che idea si è fatto della lite tra Mancini e Sarri?«Che stiamo parlando da giorni di questa cosa e non di calcio: non fa per me».
È vero che ama le canzoni di Gigi D’Alessio? «Ascolto sempre le canzoni di Gigi e, in generale, tutte quelle melodiche italiane. Appena posso le faccio ascoltare anche ai miei compagni, che però hanno altri gusti».
Nelle giovanili del Bayerner circondato da Alaba, Kroos, Muller: spera di incontrarli nella finale dell’Europeo? «E c’era anche Sansone oggi al Sassuolo e già allora si vedeva che erano dei possibili campioni. Poi lo sono diventati con il talento e con la disciplina della volontà che al Bayern insegnano sin da quando sei bambino. Io, però, già allora sognavo l’Italia e la maglia azzurra. Per questo accettai la proposta della Sampdoria tanti anni fa. Arrivare alla finale degli Europei sarebbe bellissimo, però prima devo conquistare, sul campo, la convocazione di mister Conte».
Cassano è rinato, che rapporto ha con lui?«Bellissimo. Soprattutto perché basta andare nello spazio e la palla da lui arriva perfetta. Sono sempre stato un tifoso di Antonio e orgoglioso del fatto che Antonio abbia sempre parlato bene di me anche quando ero giovane».
La Redazione