Napoli col tridente tipo a Marassi: Insigne – Higuain – Callejon. La prima trama offensiva degna di nota vede Gonzalo venire incontro e liberare lo spazio per l’inserimento in verticale di Lorenzo. Il 9 si divora la rete del vantaggio un giro d’orologio dopo quando Reina lo lancia in porta e lui si divora la rete per un’errata postura del corpo al momento del calcio. Poi però non perdona quando, dopo il retropassaggio suicida di Barreto, controlla, prende la mira e fa urlare al gol i 1300 napoletani giunti a Genova. Insigne si prende la responsabilità di calciare il rigore, la Samp assume un atteggiamento troppo morbido, invece, e perde ogni contrasto sulla pressione portata dal tridente. I due esterni giocano con grande applicazione, completando la linea mediana in fase passiva. Straripante Higuain nelle due occasioni in cui parte palla al piede sfidando l’intera retroguardia blucerchiata. Insigne scrive un tema ad argomento libero in alcuni frangenti, accentrandosi e chiedendo il gioco corto ai compagni di reparto. In avvio di ripresa la determinazione non è la stessa della prima frazione e il Napoli non capitalizza due match point. I segnali di ripresa arrivano sul binario mancino, con il duo Hamsik – Insigne a sviluppare la manovra. Sprazi di Higuain che ci prova con il piede meno nobile mentre Sarri concede 15 minuti a Dries Mertens. Se l’argentino si divora la 22esima marcatura in campionato, il belga non sbaglia e cancella ogni dubbio di vittoria: serpentina e staffilata mancina per il 2 – 4 finale. Senz’altro positivo l’impatto del 14 che gioca in scioltezza e regala anche qualche giocata di classe. Sarri fa ruotare il suo tridente e regala 11 minuti sul verde del Ferraris anche a Omar El Kaddouri che offre il suo apporto e impensierisce Viviano con un tiro da posizione ravvicinata. Canta che ti passa, Napoli. O forse è meglio dire segna che ti passa.
a cura di Francesca Flavio