Orrico ne ha per tutti i suoi corregionali: “Sarri è un toscanaccio, Mazzarri è il nipote di Machiavelli”

E’, come dice Corrado Orrico, la colonia più numerosa, quella degli allenatori toscani nel nostro campionato. Dopo aver preso apertamente, e da subito, posizione a favore di Sarri (definito toscanaccio) nella querelle con il collega Mancini, il tecnico di Massa, in passato allenatore anche dell’ Inter, ha parole e giudizi per tutti gli “altri toscani”

Bei tipi voi toscani. E quanti ne siete poi… «Siamo la colonia di tecnici più numerosa. È sempre stato così».
Come mai? «Semplice, a Coverciano c’è la scuola di specializzazione per allenatori, quella che ti fa prendere il patentino e ti permette di allenare».
Sarri può essere definito un toscanaccio? «È uno con la schiena dritta e che si è fatto da solo. Inveisce giustamente se si sente attaccato. Ma negli anni si è calmato molto a livello di dialettica, tutto sommato è la prima volta che prende una scivolata del genere».
Egli altri? Il più illustre è Lippi. «Ma lui del toscano ha poco o niente. Non va mai oltre le righe, sempre attento e misurato nelle frasi che adopera e nei comportamenti».
A Napoli qualche anno fa è passato pure Mazzarri. «Lo definisco il nipote di Macchiavelli. Non fa niente senza un proprio tornaconto, te ne accorgi anche quando rilascia le interviste. Vede le cose in maniera particolare, pensa ai suoi interessi».
È tornato nel nostro campionato Spalletti. «Della nostra terra ha preso l’ironia. Noi toscani sappiamo essere autocritici e anche parecchio ironici. Prima era un tantino più genuino ma ha fatto esperienze in giro per il mondo e si è dato, diciamo così, una calmata».
C’è Allegri che con la Juventus insegue il Napoli. «È il meno toscano di tutti. Ha la parlantina facile ma è un tipo molto costruito, non esce mai fuori dal seminato, è come se avesse costruito intorno a sé un altro  tipo di personaggio. Basta ascoltare le sue conferenze». (tratto da Il Mattino)

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