Un personaggio atipico e senza peli sulla lingua Corrado Orrico, toscanaccio di Massa, allenatore di calcio, ma nel mondo del calcio è il filosofo. Ha girovagato tra le panchine e si è seduto anche su quella dell’ Inter. Oggi, a settantacinque primavere, fa l’opinionista, ed è stato uno tra i pochi a prendere una posizione decisa sulla lite Sarri-Mancini a favore del napoletano.
Forse Sarri da buon toscano un po’se l’è cercata. «A molti è sfuggito un particolare: la replica di Maurizio è unarisposta all’atteggiamento provocatorio di Mancini. Si è alzato dalla panchina minacciando e gesticolando contro il napoletano. Qui poi subentra la toscanità».
Che sarebbe? «Dalle nostre parti abbiamo un po’ la lingua biforcuta ma non è questo l’aspetto essenziale del carattere. Di base un vero toscano non porge mai l’altra guancia. Sarri si è visto attaccato e ha reagito con le offese. Avrebbe potuto farlo fisicamente, in maniera più energica, invece lo ha mandato a quel paese con le parole».
Non sono state parole carine, le sue. «In quel momento un’offesa vale l’altra. Avrebbe potuto dire mille altre cose, l’effetto sarebbe stato lo stesso. Farlo passare per omofobo è stata un’esagerazione, certe cose non esistono nel calcio».
Perché Mancini se l’è presa tanto? «Perché lui ha questa aria un po’ snob, vuole apparire un tipo anglosassone, il migliore di tutti. Per lui l’atteggiamento di Sarri è stato un attentato alla propria personalità». (tratto da Il Mattino)