Pierpaolo Paoletti, giornalista e storico dirigente del Napoli, è intervenuto su Radio Crc durante la trasmissione “Si gonfia la rete”: “Ormai i presidenti si sono venduti anche la riservatezza delle dichiarazioni a bordo campo viste le tantissime telecamere e microfoni. Era una partita importante e Sarri ha dimostrato di non essere abituato a certi palcoscenici. Io non vado per strada a dire quelle parole alla gente che incontro e non voglio che i miei figli come chiunque altro ascolti quegli epiteti in televisione.
Mancini ne ha approfittato, perché ha capito subito quale poteva essere il nocciolo della questione.
La squalifica a Sarri non arriverà perché in Italia finisce sempre tutto a tarallucci e vino. Il calcio non è uno sport, è un business ormai.
La società avrebbe dovuto dire all’allenatore che non poteva mettere sei riserve in campo, ma nessun membro della società ne ha le facoltà. La rosa non è all’altezza, questo è evidente.
Il calcio ai tempi di Maradona, veniva gestito con uno spirito di rispetto ed opportunità maggiore di quanto si faccia oggi. Oggi i presidenti si sono venduti tutto per il denaro, ma i professionisti del settore devono rendersi conto che hanno un’enorme risonanza”.