G. Mughini: “Un episodio imprevedibile, sia nelle offese, ma soprattutto nella reazione!”

Giampiero Mughini lo reputa un episodio imprevedibile, sia nelle offese che nella reazione. Si sorprende che a Sarri siano venute fuori offese simili, ma è altrettando sorpreso dalla reazione di Mancini. La vicenda, ritiene, sia stata amplificata, una squestione che poteva tranquillamente chiudersi con le scuse del tecnico azzurro, subito giunte sia in forma privata che pubblica. Il noto opinionista e scrittore, juventino doc, non nasconde di essere stupito:

Come mai, Mughini? «A me Sarri sta molto simpatico, è l’allenatore che è arrivato sia pure in ritardo nella grande squadra dalla provincia dopo aver fatto tanta gavetta. E ha rivitalizzato un Napoli che nell’ultima parte della passata stagione era un po’ in ombra. Mi ha sorpreso il fatto che un uomo che finora non aveva sbagliato niente, che era stato bravissimo nel non rispondere alle provocazioni di Maradona, si sia fatto scappare insulti così grotteschi. Lui, un uomo così ancorato alla realtà, alla durezza della vita. Quelle espressioni mi offenderebbe perfino ripeterle».
Cosa gli è successo, allora? «Circoscrivo la sua reazione a un momento difficile sul campo. Con la sua squadra che sta perdendo e lavoglia di non uscire dalla Coppa Italia. Alla quale giustamente Sarri teneva. Un allenatore sotto pressione che ha abbassato la guardia ed è sbottato male. Non andava fatto, ma di fesserie ne vengono dette ovunque. Anche in luoghi solenni come Camera e Senato».
Una reazione dunque da circoscrivere sul campo, come sostiene proprio Sarri? «Sono episodi che dovrebbero rimanere sul campo, ma a quel punto è scattata l’imprevedibilità di Mancini. Che si è sentito apostrofare in un certo modo e ha voluto esternare le offese, addirittura amplificarle».
In tanti danno ragione al tecnico dell’Inter, argomentando che troppo spesso il calcio è un mondo a parte. In campo e sugli spalti. «Ma no, il calcio non sta fuori da tutto. Sta dentro il mondo. È che a volte bisognerebbe esercitare l’arte del lasciar perdere, dello sbarazzarsi di pestiferi ingombri. Come quando per strada si calpesta cacca e ci si adopera subito per smuoverla».
Mancini però ha parlato di razzismo da parte di Sarri. E Napoli è colpita continuamente dal razzismo sugli spalti, dai cori dei tifosi avversari. «Che vanno stigmatizzati, condannati sempre e puniti. Anche se alla fine di una normale giornata di campionato andrebbero fatte migliaia di denunce in tutti gli stadi d’Italia. Questo, purtroppo, è l’orrore di un certo tifo. Al quale bisognerebbe sempre rispondere con ironia, come fu fatto con lo storico striscione ”Giulietta è ’na zoccola” L’ambiente napoletano teme che l’episodio possa creare pressioni psicologiche sulla squadra e, soprattutto, sul tecnico in un campionato dalle grandi speranze. Anzi, che Mancini abbia amplificato la vicenda proprio per creare una situazione del genere. «Non vorrei far passare adesso Mancini da vittima a colpevole. Non è il caso, anche se mi ha sorpreso la sua reazione. Per quanto mi riguarda il Napoli sta meritevolissimamente in testa alla classifica, è la  squadra che gioca meglio. È un campionato così bello continuiamo a godercelo, senza inquinarlo con
dietrologie di questo genere».
A quanto sembra Sarri non dovrebbe subire una punizione severa… «Perché le sue parole probabilmente saranno considerate semplici improperi come ce ne sono tanti in campo. E basta, senza alcuna connotazione omofobica». (tratto da Il Mattino)

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